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A Torinodanza arriva Akram Khan con Xenos, poema contro la guerra

XENOS foto ©JeanLouisFernandez
Dopo il recente debutto al Teatro Argentina di Roma, nell’ambito del Festival Romaeuropa, arriva alle Fonderie Limone Moncalieri,  il 25 – 26 settembre, per Torinodanza, Akram Khan con Xenos (straniero).

In questo ultimo lavoro, del quale Khan è coreografo e interprete, commissionato da 14-18 NOW, organizzazione che ha promosso in Inghilterra la commemorazione dell’anniversario della Grande Guerra. Khan attinge agli archivi del XX secolo e dà voce al sogno sconvolto di un soldato coloniale nella Prima Guerra Mondiale. Xenos rivela la bellezza e l’orrore della condizione umana raccontando la storia di un ballerino indiano il cui corpo diventa uno strumento di guerra. Il linguaggio del movimento di Khan si sposta tra il kathak classico e la danza contemporanea, al confine tra Oriente e Occidente, passato e presente, storia e mitologia, dove l’umanità si erge ancora in uno stato di meraviglia e confusione.

Degli oltre quattro milioni e mezzo di stranieri che hanno combattuto nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, un milione e mezzo erano indiani. Uomini che sono stati chiamati alle armi, hanno combattuto, sofferto e sono stati completamente dimenticati. I loro nomi sono evocati in Xenos, e giungono agli spettatori attraverso la voce scricchiolante di un grammofono a batteria: a queste persone si è ispirato Akram Khan per raccontare la loro possibile storia. “Mi ha turbato il fatto di non sapere quanti stranieri e soprattutto quanti indiani abbiano preso parte alla Grande Guerra – dichiara Akram Khan – per cui la mia attenzione si è rivolta ai fatti che vengono sepolti per cambiare la Storia, o scriverla in un modo diverso. Come ha sottolineato un accademico indiano, la memoria non è fatta di luce bianca, e ciò che abbiamo letto e studiato non è esattamente quello che è avvenuto».

Consultando gli archivi, Khan, insieme alla drammaturga Ruth Little e lo scrittore Jordan Tannahill, ha infine deciso di raccontare la storia di un soldato immaginario, un uomo che ha visto gli orrori della guerra e non potrà mai tornare ad essere se stesso. “Gli archivi e i diari raccontano dei miti contemporanei, restituendo una lezione da cui dobbiamo imparare perché non si ripetano un’altra volta gli stessi errori”. Il soldato di Xenos è un nuovo Prometeo, il Titano che creò l’uomo dall’argilla, rubò il fuoco agli Dei per consentire all’umanità di costruire la civiltà, e per questa sua trasgressione fu orribilmente punito. Come Prometeo viene incatenato su una montagna e torturato per l’eternità, il soldato di Xenos è costretto a soffrire, combattere e morire nelle trincee della Grande Guerra.

Akram Khan è oggi uno dei coreografi e danzatori più acclamati al mondo. In poco più di 19 anni di carriera ha contribuito in modo significativo allo sviluppo delle arti nel Regno Unito e all’estero. Una reputazione costruita successo dopo successo, con produzioni visionarie, altamente accessibili e rilevanti come Until the Lions, Kaash, iTMOi (in the mind of igor), DESH, Vertical Road, Gnosis e zero degrees. Ha debuttato solo tredicenne nel Mahabharata di Peter Brook. Da allora Akram Khan ha continuato a lasciare il proprio segno fondando la compagnia che porta il suo nome, elaborando un continuo dialogo interculturale che, dalle forme tradizionali del Kathak indiano, lo ha portato a confrontarsi con massimi artisti quali Cherkaoui, Antony Gormley, Juliette Binoche, Sylvie Guillem, Israel Galván, Anish Kapoor, Steve Reich, Nitin Sawhney, Hanif Kureishi e tanti altri ancora. Info: www.torinodanzafestival.it
Ermanno Romanelli

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