ROMA – È nel 2021 che la Compagnia del Balletto di Roma, con la direzione artistica di Francesca Magnini, ha iniziato un viaggio tra le suggestioni e le sonorità del tango in occasione del centenario della nascita di Astor Piazzolla (11 marzo 1921), autore e interprete musicale tra i più importanti di questa forma d’arte, nata a fine ‘800 nei sobborghi di Buenos Aires.
Sorto dall’esigenza di comunicare tra culture, lingue e tradizioni diverse, il tango ci ricorda chi siamo, da dove veniamo e qual è stato il percorso che ha indissolubilmente unito umanità distanti in un comune “non luogo”, oltrepassando oceani e confini.
Proprio con il tango quest’anno il Balletto di Roma ha deciso di festeggiare il Natale al Teatro Quirino, a Roma, portando in scena lo spettacolo Astor, Un secolo di Tango. È un “concerto di danza” in cui le musiche di Piazzolla, arrangiate da Luca Salvadori ed eseguite dal vivo dal bandoneón di Mario Stefano Pietrodarchi, esecutore brillante di fama internazionale, emergono come le vere protagoniste in una nuova armonia artistica danzata.
Un soffio, un respiro, quasi una parola, ci svelano la fragilità dell’uomo Piazzolla, ma anche quella di tutti noi che abbiamo subìto dal 2020 una distanza forzata, una relazionalità dematerializzata, un contatto interrotto, una vita spezzata. Astor è un concerto da cui fioriscono corpi capaci di esprimere l’audacia di un respiro mancato e quella di un abbraccio negato: primo atto d’amore dopo una violenza che tutto ha spazzato via, tranne la voglia di stringersi e ritrovarsi.
In scena, ispirato dalla carismatica presenza del maestro Pietrodarchi e dalle preziose immagini di Carlo Cerri, Valerio Longo porta otto danzatori del Balletto di Roma a compiere un viaggio trasformativo in cui respiri, abbracci e fusioni sono al centro di azioni coreografiche intense, astratte e fuse nel moto ondulatorio magico del bandoneón. La parola-chiave è “coraggio”: quello declamato dai testi immortali di Jorge Luis Borges nei suoi tanghi e milonghe, così come quello dello stesso Piazzolla, che ha rotto gli schemi della musicalità del “tango viejo” per arrivare al “nuevo tango”, che tanto lo ha reso celebre nel mondo.
A curare gli elementi compositivi di quest’opera/concerto sono la maestria e l’esperienza di Carlos Branca, regista argentino di spicco sulla scena internazionale e profondo conoscitore dell’uomo Piazzolla. Astor rievoca i sentimenti degli odierni viaggiatori del mondo, l’umanità intera, andando oltre la purezza tecnica e rituale del tango, per rafforzarne energie, desideri e palpitazioni tutte contemporanee. Astor, produzione del Balletto di Roma, è un progetto sostenuto dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo, con il contributo del MiC ed il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia.
Al Quirino, lo spettacolo è in scena dal 19 al 25 dicembre. Sempre a dicembre, le date sono: il 15 a Catanzaro, Teatro Comunale; 16 a Lamezia Terme, Teatro Grandinetti. Il 23 febbraio 2023 a Napoli, Teatro Acacia. Per marzo il 7 a Sassari, Teatro Comunale; l’8 a Nuoro, Teatro Bocheteatro; il 9 a San Gavino, Teatro Comunale; il 10 a Carbonia, Teatro Centrale; l’11 e 12 a Cagliari, Teatro Massimo, per chiudere il 1 di aprile a Senigallia, Teatro La Fenice. Video promo https://vimeo.com/612779728/d3ca10dc28;
Ermanno Romanelli