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“Male variations” del Balletto di Roma per esplorare la mascolinità

Sabato 25 gennaio, alle ore 20.45, il Teatro Sociale Gustavo Modena di Mori ospita “Male variations”, del Balletto di Roma, nuovo e interessante appuntamento con il Circuito Danza del Trentino-Alto Adige, organizzato dal Centro Servizi Culturali S. Chiara.
I tre brani, firmati da Andrea Costanzo Martini e Itamar Serussi Sahar, assemblati per assonanza con il tema della variazione declinata esclusivamente al maschile, sono l’esito dei diversi sguardi di due autori contemporanei; entrambi hanno deciso di impiegare il vigore dei corpi maschili per una riflessione sul genere e il bisogno di danzare, implicito o manifesto. Protagonisti della serata sono i versatili danzatori della compagnia romana, impegnati in un percorso di esplorazione della mascolinità, della crescita consapevole della potenza fisica e dell’abilità tecnica, per una interpretazione in grado di azzerare le barriere di genere e ampliare le prospettive, oltre gli stereotipi.

Andrea Costanzo Martini, performer e coreografo italiano che dal 2006 ha legato la propria storia artistica a Batsheva Dance Company divenendo istruttore del metodo Gaga ideato da Ohad Naharin, con “Intro” si muove da un bisogno fondamentale: il desiderio di danzare. I quattro interpreti, calmi, puntuali, mai esitanti, occupano il palcoscenico segnando attraverso gesti, voce e ritmo lo spazio ed il tempo, disegnano coi loro corpi pose statuarie, eseguono sequenze a tratti imprevedibili, a tratti familiari. Il loro è una sorta di rito: segue regole chiare, anche se non sempre comprensibili dall’esterno. Hanno petti sgonfi e sguardi aperti, che osservano; corpi che si lasciano guardare per ciò che sono. Scavando a fondo in questo mondo intimo, dell’essere che esplode ogni oltre apparenza, la violenza si trasforma in forza, l’ambizione in prontezza di riflessi, l’obbedienza in attitudine alla gioia. Come leoni in un atelier di cristalli, i quattro danzatori si muovono con delicatezza, consapevoli della propria potenza, e della responsabilità che ne deriva, completamente dediti ad un dialogo articolato tra coreografia e intenzione, tra forma e sostanza. Sullo sfondo si agitano le musiche di Loscil, David O’Dowda e Andrea Costanzo Martini.

Itamar Serussi Sahar, coreografo freelance, dopo un periodo di residenza alla Scapino Ballet di Rotterdam, ha anch’egli una connessione di lunga data con la maggiore compagnia israeliana. Nel suo “Tefer”, per quattro danzatori, vortici di forza e dinamismo travolgono lo spettatore con uno sguardo ironico e un segno potente: svela i contrasti di una mascolinità inattesa, indugia sull’esposizione di virilità conosciute, scopre i pudori di sensibilità rimosse. Una parodica danza guerriera rompe gli spazi, scompone i contatti, lascia che siano i corpi ad aprire varchi di comunicazioni interrotte. Il tutto sulle musiche di Richard Van Kruysdijk. Pagine dello stesso compositore caratterizzano anche “Shyco”, altra creazione per un danzatore di Itamar Serussi Sahar. È un assolo capace di esplorare, attraverso il codice dinamico e fisico di Serussi, alcuni aspetti dell’animo umano, in una dimensione prettamente maschile, proponendo un viaggio nelle emozioni, nella vulnerabilità e nella forza di un giovane uomo, in transito nel proprio percorso di crescita, alla ricerca della maturità e della consapevolezza.

Il Balletto di Roma (wwwballettodiroma.com), oggi diretto da Francesca Magnini, nasce nel 1960 dal sodalizio artistico tra Franca Bartolomei, prima ballerina e coreografa di teatri d’opera italiani ed esteri, e Walter Zappolini, dal 1973 al 1988 Direttore della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Nel corso dei suoi 59 anni di vita, il Balletto di Roma ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative; negli anni l’attività produttiva delle opere allestite nel corso delle stagioni è cresciuta sia in termini di quantità che di qualità , con un crescente consenso di pubblico. Per gli eventi realizzati nonché la notevole richiesta che il Balletto di Roma presenta ogni anno l’intero repertorio, arricchito da nuove produzioni a serata intera.

“Male variations” prosegue il proprio tour a febbraio, il 6, a Mezzolombardo, Teatro San Pietro; l’11 a Riva del Garda, Palazzo dei Congressi; a marzo il 18 è a Salerno, Sala Pasolini, e il 19 Mar a Napoli, Teatro Nuovo, per chiudere il 17 aprile a Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti.
Ermanno Romanelli

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