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Insegnare danza,quali regole. Il punto sulla riforma Italia

Insegnare danza, quali regole. A che punto è la riforma dell’insegnamento della danza in Italia ?
molti siti internet affermano che la riforma dell’insegnamento della danza è legge ma sono solo fake news. Al momento la riforma non è stata approvata e di tempo per attuarla ne è rimasto poco, i termini scadranno il 31 dicembre.

Comunque negli ultimi quattro anni le Regioni hanno iniziato ad occuparsi della questione dell’insegnamento della danza. Per esempio in Emilia Romagna per gestire e insegnare danza in una struttura pubblica occorre avere una qualifica professionale. In Toscana è entrata in vigore una legge che richiede requisiti precisi per le strutture nelle quali viene insegnata la danza e personale in possesso di una qualifica professionale. Lo stesso è accaduto in Piemonte.

Quando e se sarà approvata una riforma che caratteristiche avrà ?

difficile dirlo ma per certo dovrà rispettare le norme della Comunità Europea. La convenzione di Lisbona sul riconoscimento, entrata in vigore nel 1999, stabilisce il quadro legale di riferimento per il riconoscimento accademico tra paesi diversi. Il riconoscimento dei titoli di studio esteri dovrebbe essere garantito, a meno che non si possa dimostrare una differenza sostanziale tra il titolo di studio di cui si richiede il riconoscimento e il titolo di studio corrispondente rilasciato dallo stato nel quale si richiede il riconoscimento”.

ma in concreto come è possibile confrontare i vari titoli ?

la risposta c’è già: è Il quadro europeo delle qualifiche, in inglese “European Qualifications Framework” (generalmente abbreviato in EQF) è un sistema che permette di confrontare le qualifiche professionali dei cittadini dei paesi europei. Per “qualifica” si intende una certificazione formale rilasciata da un’autorità competente a conclusione di un percorso di formazione come attestazione di aver acquisito delle competenze compatibili agli standard stabiliti dal sistema educativo nazionale.

A partire dal 14 febbraio 2008 per ogni qualifica rilasciata in Europa può essere identificato il corrispondente livello di EQF e questo permette di confrontare qualifiche acquisite in diversi paesi.

L’EQF adotta un sistema basato sui risultati di apprendimento ottenuti alla fine del percorso di formazione.

I risultati di apprendimento sono definiti in termini di ConoscenzeAbilità e Competenze. Il risultato complessivo è un indice, compreso tra 1 ed 8, che si propone di identificare in modo veloce ed univoco il livello di approfondimento raggiunto in un certo ambito.

qual è lo scopo dell’EQF ?

L’obiettivo generale è quello di migliorare la qualità dei sistemi educativi e formativi e delle qualificazioni, aumentando la trasparenza e la leggibilità dei titoli rilasciati, attraverso il linguaggio comune dei risultati dell’apprendimento.
Il fine ultimo è aumentare la portabilità delle qualificazioni e facilitare il confronto dei livelli di titoli acquisiti in Paesi e ambiti di apprendimento differenti, per supportare la mobilità geografica e professionale tra contesti territoriali diversi e tra sistemi di apprendimento.

quindi sugli attestati dev’essere indicato sempre il livello di qualificazione ?

sugli attestati rilasciati da Enti Pubblici come le Regioni Italiane c’è sempre l’EQF. Sui diplomi dell’Accademia Nazionale il parametro di riferimento Europeo è l’ ECTS. L’esigenza è però la stessa: garantire il riconoscimento delle competenze acquisite a livello europeo.

Pare tutto molto complicato, può chiarire meglio la situazione ?

In realtà è molto semplice: oggi per insegnare danza in Italia non occorre nulla. Solo alcune Regioni pongono limiti. Domani serviranno attestati di qualifica professionale rilasciati da Enti Pubblici nel rispetto della convenzione di Lisbona.

Perché l’Accademia Nazionale, le Regioni e non un altro Ente ?

L’Accademia Nazionale perché i nuovi diplomi di Triennio e Biennio sono equiparati a Lauree di primo e secondo livello riconosciute in Europa secondo il sistema ECTS.
Le Regioni Italiane hanno competenza esclusiva in materia di formazione professionale ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione Italiana.  Sarebbe bello che fossero istituiti in ciascuna Regione più Conservatori di Danza, come istituti universitari, al pari di quanto accade per la musica, ma appare improbabile visto l’importante investimento pubblico che si renderebbe necessario per la l’istituzione e il mantenimento. Le Regioni operano attraverso le agenzie formative accreditate, enti privati selezionati sulla base di precisi requisiti e che si occupano di organizzare i corsi. L’attestato viene però rilasciato dalle Regioni che indicano anche il livello di EQF.

Un attestato di qualifica professionale vale anche come tesserino CONI ?

Il Coni non rilascia tesserini, alcune associazioni private che aderiscono al Coni impongono ai loro associati corsi, tesserini e in alcuni casi l’iscrizione ai loro “Albi”. Sono pratiche autoreferenziali che valgono all’interno delle rispettive associazioni.

Ma il Coni potrebbe organizzare dei corsi di qualifica professionale ?
Certamente, un esempio di eccellenza è la Scuola dello Sport che forma e qualifica i tecnici federali.

Cosa c’entra la danza con lo sport ?
in realtà poco, ma molte associazioni sono diventate “sportive” per i vantaggi fiscali. Adesso stiamo assistendo ad un cambio di rotta visto che nel corso del tempo oltre ai vantaggi sono emersi anche gli svantaggi che questa scelta comporta. E’ bene ricordare che il connubio danza/sport è un fenomeno solo italiano.

Quanto è importante che si giunga ad un quadro definito e condiviso delle modalità di accesso alla professione dell’insegnante di danza ?

Non è un tema che ci appassiona, forse perché ne parliamo da troppo tempo. A noi come A.E.D. (www.aed.dance) interessa più il dopo. La materia è molto complessa e richiede un aggiornamento professionale continuo.
Crediamo molto nel “Lifelong learning” definito come l’insieme delle competenze, conoscenze ed esperienze che un individuo matura sul lavoro in modo formale o informale, partendo dai titoli e dalla formazione di base già acquisiti. E’ vitale mantenersi aggiornati e lavorare in modo sicuro, efficiente ed efficace.

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