Notizie di danza in Italia e all’estero, per danzatori, insegnanti e appassionati

Tre titoli di grande prestigio nella Salle des Princes a Montecarlo

Altro Canto foto Alice Blangero

Dal 23 al 26 aprile 2020, nella grande Salle des Princes del Grimaldi Forum, nel Principato di Monaco, Les Ballets de Monte-Carlo offrono un programma tripartito e di grande prestigio.

La serata si apre con “Quattro Temperamenti”, di George Balanchine, coreografo che è parte del DNA della compagnia, in una edizione curata da Patricia Neary. Creato nel 1946, e considerato uno dei primi lavori nei quali Balanchine afferma, con radicale chiarezza, la propria visione del movimento, il balletto è realizzato su “Die vier Temperamente”, Tema con quattro variazioni per pianoforte e orchestra d’archi, composto nel 1940 da Paul Hindemith (1895-1963). Studioso di medicina e filosofia antica e medioevale, Hindemith riflette, nella partitura, la concezione che, nella cosmologia medioevale, già ripresa da Ippocrate, vedeva nei quattro elementi (fuoco, aria, acqua, terra), il corrispettivo dei quattro fluidi (sangue, muco, bile nera, bile gialla) che creano e controllano i quattro umori, o temperamenti, dell’organismo: collerico, sanguigno, flemmatico e melanconico.

È un evento a sé stante l’ingresso di Mats Ek nei Ballets de Monte-Carlo con “Casi casa”. Creato nel 2009, rimontato da Ana Laguna, storica musa e compagna di Ek, e da Mariko Aoyama, già danzatrice nella sua compagnia, il pezzo è tra i capolavori del coreografo svedese. Raccolti nell’atmosfera di una casa, i ballerini lasciano evolvere il gioco della drammaturgia tra oggetti di uso quotidiano: una stufa, una sedia a dondolo e una porta. Intorno a questi tre oggetti, che sono sempre sul palco, accadono cose di tutti i giorni, che restituiscono i frammenti di un affresco sociale insieme straniante e pieno di poesia.

Infine il programma termina con “Altro Canto”, di Jean-Christophe Maillot, in un balletto in cui i corpi dei danzatori, alla luce delle candele, si sposano al Magnificat di Monteverdi. Maillot non sviluppa un vero racconto, o un tema in particolare; la musica barocca è il vero binario del movimento, attraversa i corpi dei ballerini e risuona in loro, li solleva e li fa tuffare in aria per affermare una spiritualità dove si percepiscono emozioni purissime, e un caldo afflato di sensualità.

Ermanno Romanelli

L'ultime da Spettacoli

Torna in CIMA