La bellezza della grande danza nella mostra “Attimo, sei bello!”

LES ETOILES Bernal Royal photo by Cositore

ROMA – Da lunedì 12 dicembre al 21 marzo 2023, presso Il Margutta Veggy Food & Art di Roma, in via Margutta 118, l’appuntamento è con “Attimo, sei bello!”: dieci fotografi  raccontano la bellezza della grande danza internazionale.

In mostra sono gli scatti di Pierluigi Abbondanza, Cristiano Castaldi, Vincenzo Cositore, Massimo Danza, Jack Devant, Younsik Kim, Malcolm Levinkind, Enrico Ripari, Graham Spicer. Con “Il giudizio universale”, invece, il protagonista è Damiano Mongelli.

Sono piccoli e grandi frammenti di eternità, che raccontano la bellezza, la forza e il dolore che si accompagnano ai momenti di danza; scatti strappati a movimenti fluidi e appassionati, incorniciati per restare e diventare testimonianza, ricordo, emozione; scorci di incanto che immortalano alcune étoiles della scena di danza internazionale ritratte in brani di grandi balletti. Il titolo della mostra, “Attimo, sei bello!”, rimanda allo storico invito “Se dirò all’attimo: sei così bello, fermati!” di Goethe, mentre l’esposizione è un sunto per immagini di spettacoli curati da Daniele Cipriani, i Gala internazionali di danza Les Étoiles L’Uomo che danza,  con i costumi di Roberto Capucci.

Damiano Mongelli

L’esposizione, voluta dallo stesso Cipriani e da Tina Vannini, è un preludio bene augurante alla nuova edizione del gala Les Étoiles, la cui 12a edizione si svolgerà il 28 e il 29 gennaio 2023 all’Auditorium Parco della Musica di Roma (Sala S. Cecilia). Nelle stampe sono ritratti Polina Semionova e Svetlana Zakharova ne La morte del cigno;  Marianela Nuñez in Giselle; Silvia Azzoni e Alexandre Ryabko in Terza Sinfonia di Mahler; Friedemann Vogel in Mona Lisa; Natalia Osipova in Ashes; Sergio Bernal ne Il cigno, e insieme a Calvin Royal III, in Touché; Vadim Muntagirov e Fumi Kaneko ne Il lago dei cigni; Maia Makhateli in Don Chisciotte; Jacopo Tissi e Alena Kovaleva in Diamonds.

LES ETOILES Svetlana Zakharova photo by Abbondanza

Negli otto scatti tratti dal reportage di Damiano Mongelli della performance-evento L’Uomo che danza, con i costumi di Roberto Capucci, i confini tra fotografia e pittura si sfumano per ottenere qualcosa di nuovo, con esiti sorprendentemente michelangioleschi. Sono visioni oniriche, psichedeliche, dinamiche, è un caleidoscopio multicolore di forme e gesti per un introspettivo viaggio tra memoria e futuro, fantasia ed inconscio. È un omaggio, forse inconscio, al  Giudizio Universale del Buonarroti. “Una celebrazione di vita e colore, di rinascita e metamorfosi – spiega Lula Abicca nel testo che accompagna l’esibizione – tra corpi in torsione e muscoli tesi, con un motore centrale che determina, inesorabile, nuovi equilibri e posizioni”.

Info: https://uozzart.com/

Ermanno Romanelli