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I grandi “Couturiers de la danse” per un ricco dialogo con la scena

Spectacle: RENAISSANCE, Chorégraphie et scénographie: Sébastien Bertaud, Compagnie: Ballet de l’Opéra national de Paris, Musique: Félix Mendelssohn-Bartholdy, Lumières: Madgid Hakimi, Costumes: Balmain – Olivier Rousteing, Lieu: Opéra Garnier, Paris, le 12/06/2017

“Couturiers de la danse, de Chanel à Versace”, è il titolo della mostra inaugurata il 30 novembre scorso, aperta sino al 3 maggio, al Centre national du costume de scène et de la scénographie, a Moulins (www.cncs.fr), 2 ore e 30 minuti di Intercity da Parigi.

Progettata come un evento, denso di forti emozioni, l’allestimento, curato da Philippe Noisette, noto giornalista ed esperto di danza, con le scenografie di un geniale artista italiano, Marco Mencacci, fa luce sulle collaborazioni tra il mondo della moda e quello della danza. Per celebrare questi due universi, e quasi un secolo di complicità, sono presentati 130 modelli, alcuni dei quali raramente visti in precedenza. Dal classico rivisitato al guardaroba futuristico, dal pizzo alla pieghettatura sintetica, Couturiers de la danse mette in scena questo fruttuoso dialogo fra le due arti in vetrine pensate come scrigni, e in un percorso espositivo articolato in quattro temi. Il primo, Forms, espolora linee e abiti da ballo dalle silhouette fuori dal comune.

Spectacle: SOUS APPARENCE, Chorégraphe: Marie-Agnès Gillot, Compagnie: Ballet de l’Opéra national de Paris, Musique: Morton Feldman, Anton Bruckner, Gyorgy Ligeti, Lumières: Madjid Hakimi, Décors: Olivier Mosset, Costumes: Walter Van Bierendonck, Lieu: Opéra Garnier, Paris le 29/10/2012

Il secondo tema, Second Skin, vede il movimento come amplificato dal talento di Balmain, Givenchy, Dior, On Aura Tout Vu, Christian Lacroix. Con il tema Not So Classic, stilisti come Saint Laurent, Jean Paul Gaultier o Karl Largerfeld, rivisitano tutù, farsetto, corsetto e persino una camicia da marinaio: il genio è nascosto nei dettagli. Infine, con il tema Soggetti, la danza diventa complice di soggetti eccezionali, unici, innovativi, nuovi, in una sorta di sfilata. Sono le avventure eccezionali di Gianni Versace e Maurice Béjart, Issey Miyake e William Forsythe, Daniel Larrieu. In tutte le sale, il visitatore può assistere all’eccellenza dei laboratori di sartoria provenienti dall’Opéra di Parigi, dal Royal Ballet di Londra, dai balletti di Monte-Carlo, dalla Maison Dior o Balmain, e potrà trovare estratti video di balletti citati nella mostra. I pezzi esposti raccontano una storia che diventa la traversata del secolo; perché più di ogni altro, il ventesimo è stato il secolo della  danza. Dai balletti russi alla danza moderna, dal Tanztheater di Pina Bausch all’ondata della nuova danza francese degli anni ’80, le diverse correnti di danza a volte si sono contrapposte, in altri momenti hanno rappresentato una risposta a quanto li ha preceduti.

Questo percorso di liberazione del movimento rivisita la parallela liberazione dei corpi, che coinvolge i couturier, interessati alla danza con lo stesso spirito: Coco Chanel sarà una pioniera di eccellenza, Yves Saint Laurent introdurrà il movimento nella moda. Sulla scia di creatori come Jean Paul Gaultier o Christian Lacroix, Karl Lagerfeld o Maria Grazia Chiuri entrano nelle danze: per tutti loro, i ballerini sono complici ideali. Situato in una ex caserma militare, monumento storico del XVIII secolo, il CNCS ha attratto dalla sua apertura nel 2006 quasi un milione di visitatori. Vero fiore all’occhiello del patrimonio artistico, il CNCS dispiega una collezione unica al mondo, con 10.000 costumi fra teatro, opera e danza dalla metà del XIX secolo sino ad oggi. Provengono dai depositi delle tre istituzioni fondatrici del Centro: la Biblioteca Nazionale di Francia, la Comédie-Française e l’Opera Nazionale di Parigi, oltre a numerose donazioni da parte di aziende, artisti e teatri. Dal 2013 conserva la collezione di Rudolf Nureyev, con oltre 3.500 pezzi.


Ermanno Romanelli

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