Notizie di danza in Italia e all’estero, per danzatori, insegnanti e appassionati

Fabbrica Europa una nuova contemporaneità

8 ROSAS Violin Phase © Max Vadukul

Torna Fabbrica Europa dal 3 settembre all’8 ottobre all’interno e all’esterno del PARC Performing Arts Research Centre, in scorci verdi del Parco delle Cascine, sul palco del Teatro Studio di Scandicci (grazie alla collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana), del Teatro Cantiere Florida e del Teatro Puccini.

Il Festival ha trovato nuova forma grazie alla complicità degli artisti, al sostegno delle Istituzioni – MiBACT, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze – e all’impegno di coloro che contribuiscono a preservare la rilevanza culturale, internazionale, multidisciplinare di Fabbrica Europa a Firenze, in Toscana, in Europa, nel mondo.

Apre il Festival Violin Phase di Rosas (Parco delle Cascine, 3, 4, 5 settembre), terzo dei quattro movimenti che compongono Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich, la prima performance creata da Anne Teresa De Keersmaeker che ha debuttato nel 1982 a Bruxelles.

La coreografa utilizza la struttura della musica minimalista di Steve Reich per sviluppare un linguaggio del corpo che non si limita a illustrare la musica, ma aggiunge una nuova dimensione. Sia la musica che la danza partono dal principio dello sfasamento attraverso piccole variazioni: movimenti inizialmente sincroni cominciano a scivolare gradualmente, dando vita a un ingegnoso gioco di forme in continuo cambiamento. De Keersmaeker, ad oggi unica interprete di Fase, lo trasmette ora a due nuove danzatrici. A Firenze il Solo Violin Phase, proposto all’aperto nel magico scorcio delle Otto Viottole nel cuore del Parco delle Cascine, è interpretato da Yuika Hashimoto e Soa Ratsifandrihana che si alternano in 3 repliche al giorno. La danzatrice si muove secondo schemi circolari con la ripetizione rigorosa di un’unica frase di rotazione e torsione che gioca con il formalismo e la drammaticità della musica. La sinergia dei movimenti semplici, sottili e sempre più espansi con le sonorità del violino, è potente per purezza e intento. Eseguite su una superficie ricoperta di sabbia bianca, le fasi ripetitive dei gesti, minuziosamente mutevoli, inscrivono forme e tracciati creando un’immagine ipnotica del tempo e del corpo.

MATSUSHITA UNDRESS © Paolo Paggi

Sono due gli appuntamenti con Enzo Cosimi che presenta un dittico dalla trilogia sulla diversità “Ode alla bellezza”, una riflessione che coinvolge minoranze, emarginati, non professionisti.

I love my sister (PARC, 19 settembre) è un’esplorazione sulla transessualità dei corpi che reinventano modalità inedite per abitare lo spazio fisico, urbano e sociale e che pagano il peso di un’invisibilità inflitta che relega ai margini le loro storie. Racconta di persone in transito FtoM (dal femminile al maschile) e di vissuti che riverberano nuovi paesaggi dell’animo umano. Lo stesso giorno, presentazione del libro ENZO COSIMI. Una conversazione quasi angelica, 10 oggetti per uso domestico. A cura di Maria Paola Zedda (Editoria & Spettacolo, 2019).

La bellezza ti stupirà (Teatro Studio, 2 ottobre), creazione coreografica/performativa/installativa, nasce da un’indagine sulla figura dell’homeless e sulla sua solitudine nella società contemporanea. Il lavoro è realizzato in collaborazione con le Associazioni dei senza fissa dimora. Narra un mondo abitato da persone che scelgono o si trovano a vivere ai margini. L’esperienza di vita degli homeless rappresenta il fulcro drammaturgico della pièce, una sfilata visionaria, una sequenza di video ritratti che mostrano i protagonisti nei loro luoghi del quotidiano, un racconto fiabesco immerso in un’inquietudine sospesa e rarefatta.

Perpendicolare come la potenza del gesto, come il profondo desiderio di relazione. Canzoni che risuonano nei corpi. Movimenti che fioriscono dalle parole e dai suoni. Un innesto affascinante e naturale tra il mondo musicale di Cristina Donà e la danza del coreografo Daniele Ninarello, plasmati e cuciti insieme dal musicista e compositore Saverio Lanza. Materiale inedito nato per lo spettacolo e alcune tra le canzoni più note della cantautrice si aprono nello spazio della performance come una visione che scorre fin sotto la pelle. «Una collaborazione entusiasmante – racconta Cristina Donà – quella nata con Daniele nel gennaio 2020 (…). Il dialogo tra le mie canzoni e la danza, ha partorito nuovi frutti anche durante il lockdown: la clip “Protesta silenziosa#1”, ispirata dalle “Proteste silenziose” danzate da Daniele durante la quarantena, ne è la testimonianza» (Teatro Studio, 17, 18 settembre).

Per il programma completo e ulteriori informazioni: Fabbrica Europa

 

 

 

 

 

L'ultime da Festival

Torna in CIMA