Notizie di danza in Italia e all’estero, per danzatori, insegnanti e appassionati

Alla Fenice di Venezia debutta “La Dame aux camélias” di Neumeier

La Dame aux camélias fotos Kiran West

VENEZIA – Al Teatro La Fenice di Venezia è un superbo evento della Stagione Lirica e Balletto 2022-2023 il debutto di La Dame aux camélias, di John Neumeier.

Lo spettacolo è firmato da Jürgen Rose per scene e costumi, in una vera festa per gli occhi, e da François Menou per il light design. La musica dal vivo sarà eseguita dall’Orchestra del Teatro La Fenice, sotto la direzione musicale di Markus Lehtinen, con Michal Bialk quale solista al pianoforte. Cinque le repliche in programma, dal 18 al 22 gennaio 2023.

Mercoledì 18 gennaio, a Neumeier sarà assegnato il Premio Una vita nella musica 2023. Il coreografo sarà invitato in palcoscenico dal Presidente del Comitato del Premio, che leggerà la motivazione e condurrà la cerimonia di consegna. Lo spettacolo, un dramma di desiderio e rinuncia, devozione assoluta e perdita, creato nel 1978 da Neumeier per il Balletto di Stoccarda, a suo tempo interpretato dalla leggendaria Marcia Haydée, sarà impersonato a Venezia dal corpo di ballo e dai solisti del magnifico Hamburg Ballet, la compagnia diretta da Neumeier che festeggia quest’anno i cinquant’anni dalla fondazione.

Il vivido racconto della storia di Marguerite Gautier, malata di tubercolosi, e del giovane Armand Duval, personaggi letterari, è racchiuso in una densa, sempre fresca e attualissima coreografia, un autentico decalogo di passi, sequenze e fraseggi della più alta scuola, lampi di bellezza che fanno del balletto un capolavoro senza tempo della coreografia contemporanea. Anche perché a suggellare il tutto è una rarissima e raffinata carica drammaturgica, che ritrae e scolpisce a tutto tondo ogni singola figura in scena.

Ne è l’esempio un vero tocco di genio: Neumeier si basa liberamente sulla tragica vicenda di Marguerite e Armand, i cui profili, però, si specchiano a loro volta, in palcoscenico, teatro nel teatro, nella vicenda amorosa di un’altra coppia del secolo precedente: Manon Lescaut e il suo amante Des Grieux. Per dare vita a questo mondo, il coreografo si immerge, e noi con lui, nel virtuosismo romantico della musica di Frédéric Chopin, a sua volta intriso dalla disperazione esistenziale del compositore polacco. 

Il ventaglio delle musiche comprende il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra, la Romanza dal suo Primo Concerto per pianoforte e orchestra, la Grande Fantasie op.13 e la Grande Polonaise brillante op.22. Sono completate da pagine per solo pianoforte come la ballata in sol minore, i Preludi n.2, 15, 17 e 24 dall’op.28, i valzer n.1 e 3 e i Trois Ecossaises dall’op.72. Una speciale parentesi musicale è data dal Largo dalla sonata in si minore op.58, che ricorre nei punti drammaturgicamente decisivi.

La trama del balletto, sviluppato in tre atti, testimonia la sensibilità poetica di Neumeier, coreografo di riferimento e straordinario innovatore del genere del balletto drammatico. Il punto di partenza è il celeberrimo romanzo di Alexandre Dumas figlio (1824 – 1895), scrittore e drammaturgo francese, il cui romanzo più noto, appunto La signora delle camelie (La Dame aux camélias, 1848). Composto in un solo mese, è la trasposizione romanzata della storia d’amore vissuta dall’autore (settembre 1844 – agosto 1845), con Alphonsine Duplessis (1824-1847), all’epoca una grandes horizontales, come venivano definite le cortigiane posizionate al più alto livello, per glamour e stile di vita.   

Dalla prima del lavoro di Neumeier, i ruoli principali del balletto sono stati i più ambiti dai grandi della scena di danza internazionale, che si trovano a dover fronteggiare impegnativi compiti tecnici e sfide espressive incomparabili per immergersi in personaggi tra i più differenziati.

Il testo di Dumas ha ispirato versioni teatrali e cinematografiche, ed è la base dell’opera La traviata, di Giuseppe Verdi. “Conoscevo La signora delle camelie come opera lirica, pièce teatrale e film con Greta Garbo”, ha dichiarato Neumeier. “Per me l’opera e la pièce teatrale sono troppo compressi. Trovo quasi più importante quello che accade tra un atto e l’altro. E le scene più forti si trovano solo nel romanzo, come la relazione di Armand con Olympia, da cui si vede come un uomo possa essere così ferito da trasformare il proprio amore nell’atto contrario. E, amando un’altra donna, voglia soltanto fare del male a sé stesso. Penso poi all’incredibile scena in cui Marguerite si reca ancora una volta da Armand, dopo che lui l’ha umiliata con la nuova amante. Lei arriva e gli dice: “Ti prego, non farlo”, e si ritrovano ancora una volta in un atto d’amore pazzesco. Dopodiché lei lo lascia. Trovo del tutto inconcepibile che Verdi non abbia musicato questa situazione così toccante».

Le rappresentazioni dello spettacolo si svolgono con il generoso supporto di Klaus-Michael Kühne. Gli orari dello spettacolo: mercoledì 18 ore 19.00; giovedì 19 ore 19.00; venerdì 20 ore 19.00; sabato 21 ore 15.30; domenica 22 ore 15.30. Per informazioni www.teatrolafenice.it

Ermanno Romanelli

L'ultime da Spettacoli

Torna in CIMA