VENEZIA – Si inaugura con Saburo Teshigawara il 16. Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia, la seconda edizione diretta dal coreografo britannico Wayne McGregor, che per l’occasione ha messo a punto un programma “Boundary-less”, senza confini.
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CASTIGLIONCELLO – Era prevedibile che le lacrime, tante, avrebbero preso il sopravvento, dentro e fuori il palcoscenico. Ma non era immaginabile un tale flusso salino, continuo, sincero, da parte di tutti, anche dei sassi, anche negli occhi di chi non ha conosciuto, personalmente, Micha van Hoecke (Bruxelles, 22 luglio 1944 – Castiglioncello, 7 agosto 2021).
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CASTIGLIONCELLO – Sarà intitolato a Micha van Hoecke, indimenticato coreografo e artista internazionale che aveva scelto di vivere a Rosignano, il viale che a Castiglioncello, da Piazza della Vittoria, porta a Castello Pasquini.
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POLETO – È con il balletto “Le Sacre du Printemps”, di Igor’ Stravinskij, che si inaugurano nella stessa serata due importanti avvenimenti di danza. Il primo è con il Festival dei Due Mondi, dal 24 al 27 giugno al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, con uno spettacolo che segna il ritorno a Spoleto, dopo 13 anni, di un lavoro di Pina Bausch.
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PIETRASANTA – È con una scelta ragionata, sudata, arrischiata e pagata in ogni senso, ma pagante nei risultati, che Adria Ferrali, con il suo DAP Festival, è riuscita a togliere Pietrasanta dall’albo delle “periferie dimenticate” rispetto alle Arti performative.
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