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Le “Variazioni di Bellezza” per il Balletto del Teatro alla Scala

PAQUITA al centro Nicoletta Manni Nicola Del Freo foto Brescia e Amisano Teatro alla Scala

MILANO – Il 6, 7, 8 e 9 ottobre 2022, il Balletto del Teatro alla Scala torna al TAM Teatro Arcimboldi, a Milano, con un programma, dal titolo “Variazioni di Bellezza”, che riunisce alcuni tra i titoli di più recente acquisizione, creati appositamente per la Compagnia, oppure rimodulati sul talento dei propri artisti di punta.

In scena saranno i primi ballerini al gran completo: Antonella Albano, Martina Arduino, Nicoletta Manni, Alice Mariani, Virna Toppi, Marco Agostino, Timofej Andrijashenko, Claudio Coviello, Nicola Del Freo, insieme ai solisti e agli artisti del Corpo di Ballo.

La vetrina di grande danza, muovendosi in un excursus ragionato, articolato fra novità e grande repertorio, si dipana attraverso la contemporaneità delle firme coreografiche. Si parte da András Lukács con “Movements to Stravinsky”, creato nel 2017 per il Wiener Staatsballett, su brani da balletti e composizioni orchestrali (Pulcinella Suite, Les Cinq Doigts, Apollon Musagète, Suite Italienne).

Entrata lo scorso anno nel repertorio del balletto scaligero, questa produzione elegante, minimalista e astratta, visivamente ispirata al Rinascimento, mantiene l’equilibrio tra balletto e danza contemporanea e ha permesso di conoscere il lavoro coreografico di Lukács, intrapreso con successo dal 1999. Diplomato all’Accademia di danza ungherese, già solista dell’Hungarian National Ballet, del Ballet Frankfurt, del Lyon Opéra Ballet e del Wiener Staatsballett, dal 2020 è direttore artistico del National Ballet of Györ.

MOVEMENTS TO STRAVINSKY foto Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Da Stravinskij a Verdi, con “Verdi Suite”, la prima creazione di Manuel Legris per il Balletto della Scala di cui inaugurava la direzione. Concepita appositamente per l’evento “…A riveder le stelle”, come divertissement in omaggio alla danza e alla musica italiana, e alla tecnica degli artisti scaligeri, la coreografia prende vita sulle musiche che Giuseppe Verdi scrisse per le danze nelle sue opere I vespri siciliani, Jérusalem e la versione francese di Il trovatore. Il ricco tessuto musicale, pieno di brio, si arricchisce con energia con il corpo di ballo impegnato su estratti dal Ballo della Regina (La Peregrina) del Don Carlos.

Il fascino della musica barocca permea l’intensità di “The labyrinth of solitude”, assolo di grande forza espressiva creato da Patrick de Bana per Ivan Vasiliev nel 2011, sulla Ciaccona in sol min. di Tomaso Antonio Vitali. Principal al Béjart Ballet e alla Compañia Nacional de Danza con Nacho Duato, de Bana è tra i più interessanti autori del panorama contemporaneo, dalla personalità unica, eclettica come il suo background, modellato con grandi nomi della coreografia in giro per il mondo insieme a grandi interpreti.

Sensibilità e modernità animano anche “Birds walking on water”, delicata ma potente creazione che Manuel Legris ha affidato lo scorso anno al talento originale di Natalia Horecna, già danzatrice con Hamburg Ballett, Nederlands Dance Theatre, Scapino Ballet, distintasi a livello internazionale come coreografa free lance, collaborando con importanti artisti e compagnie e con altrettanto importanti riconoscimenti. Ha concepito questo lavoro su musiche di Arvo Pärt (Darf ich…), Jean Sibelius (il secondo e terzo movimento del Concerto per violino e orchestra op. 47) e Vladimir Martynov (Come in!, primo movimento), per tre coppie principali, cinque coppie e un “leader” del gruppo. Per creare questo ruolo, Horecna fece tesoro della artisticità e della lunga esperienza professionale di Mick Zeni. Da poco conclusa la sua carriera scaligera di primo ballerino, in occasione del ritorno della Compagnia al TAM Mick Zeni tornerà come ospite in alcune recite di questa produzione.

BIRDS WALKING ON WATER foto Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Quella milanese è una compagine che si apre all’oggi, ma mantiene viva la storia e la tradizione, celebrate nel classicissimo finale delle quattro serate con un titolo dei più accattivanti: il Divertissement da Paquita.

THE LABYRINTH OF SOLITUDE Mattia Semperboni foto Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Il balletto, originariamente in due atti e tre scene, debuttò a Parigi nell’ aprile del 1846, su coreografia di Joseph Mazilier, e musica di Edouard Deldevez. Nel 1847 Marius Petipa, in uno dei suoi consueti “prestiti” non autorizzati, lo riallestì, modificato, a San Pietroburgo, con una nuova versione nel 1881, con le musiche aggiunte di Ludwig Minkus. Fra queste proprio il Grand Pas classique e le variazioni del secondo atto.

 Info: WWW.TEATROARCIMBOLDI.IT

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