Mentre i teatri chiudono, e la paura lievita, l’opera rock di Micha van Hoecke è una bella prova di dignità, coraggio e speranza, in momenti così cupi per ciascuno di noi, la proposta di “SHINE Pink Floyd Moon”.
Creata sulle canzoni della leggendaria band inglese, eseguite dal vivo dai Pink Floyd Legend, interpretate dai ballerini dalla Compagnia Daniele Cipriani. Arriva a Roma, dopo il successo di pubblico e critica riscosso sia alla prima mondiale, tenutasi al Ravenna Festival nel giugno 2019, sia durante la recente tournée che ha toccato varie città italiane.
Le musiche, le luci e le danze psichedeliche di SHINE animeranno il palcoscenico del Teatro Olimpico, dal 3 all’8 marzo, nell’ambito delle Giornate della Danza dell’Accademica Filarmonica Romana, realizzate in collaborazione con il teatro capitolino. È la musica dei Pink Floyd ad aver ispirato questo lavoro monumentale al celebre coreografo/regista russo-belga. Queste indimenticabili canzoni senza tempo, ponte tra rock e musica classica, sono la colonna sonora degli anni giovanili di molti, ma si tratta di “una musica che ha un’anima e che, nell’immaginario collettivo, è legata alla giovinezza interiore di tutti noi”, sottolinea Micha Van Hoecke. Punto di partenza nella creazione di “SHINE Pink Floyd Moon” è il celeberrimo brano “Shine on You Crazy Diamond”, in cui i quattro Pink Floyd, al secolo Roger Waters, Nick Mason, Richard Wright e David Gilmour, rendevano omaggio al loro compagno Syd Barrett che si era perso nelle regioni sconosciute della “luna”, intesa come malattia mentale. In “SHINE Pink Floyd Moon”, Syd è interpretato da Denys Ganio, già étoile del Balletto di Marsiglia ed interprete dal famoso Pink Floyd Ballet di Roland Petit, balletto cult che debuttò nel 1973, in piena epoca pop, con la band inglese che suonava dal vivo.
Un filo sottile lega il passato al presente. Non a caso, Syd/Ganio ha un alter ego giovane e guizzante: il ballerino Mattia Tortora, affiancato dai solisti e dal corpo di ballo della Compagnia Daniele Cipriani, mentre il sound psichedelico, ipnotico, in qualche maniera astrale, e le liriche ammalianti dei Pink Floyd sono oggi interpretate (sempre dal vivo) dall’odierna ed acclamata band italiana Pink Floyd Legend (direttore musicale Fabio Castaldi). Musicisti, vocalist, ballerini intrecciano sapientemente le loro arti in palcoscenico, si che lo spettatore ha realmente l’impressione (prendendo in prestito una massima di Micha van Hoecke) che “il canto è una danza che si sente, e la danza è un canto che si vede”. La simbiosi tra gli artisti in scena è totale.
A mezzo secolo dall’allunaggio “fisico”, un sapiente gioco di luci, laser e videoproiezioni trasforma lo spazio scenico di SHINE Pink Floyd Moon in una surreale luna, abitata da personaggi come il “doppio” di Syd, una specie di Pierrot Lunaire, l’essere crepuscolare che catturò la fantasia di Arnold Schoenberg. Visioni oniriche che s’incrociano per creare mondi siderali, eppure molto vicini, forse perché dentro di noi. In fondo, come scriveva molti secoli fa il filosofo alessandrino Origene: “Sappi che sei un altro mondo in miniatura, e hai in te Sole e Luna e anche le Stelle.” SHINE è dunque un viaggio nel mondo della luna interiore dell’essere umano: non solo luogo di follia e senno smarrito, bensì simbolo della poesia, della fantasia, della vita stessa.
“È la mia autobiografia che racconta anche la vita di ogni uomo”, ci spiega ancora Micha van Hoecke, regista oltreché coreografo di “SHINE Pink Floyd Moon”. “È la storia delle nostre vite che procedono a cicli, con un movimento circolare come quello della musica e della danza delle stelle, della rotazione della luna: un moto scandito da un continuo processo di nascita-morte-rinascita”. E aggiunge: “La vita non è altro che la stoffa dei sogni di cui scriveva Shakespeare, è una stoffa che viene continuamente ordita, tramata, disfatta e ritessuta. SHINE è un lavoro intriso di speranza, in cui la fantasia diventa l’arma per combattere il materialismo che imperversa, il potere e le brame che incombono oggi.”
“SHINE Pink Floyd Moon”, con un cast complessivo di una trentina di componenti, è prodotto da Daniele Cipriani Entertainment s.c. e Menti Associate di Gilda Petronelli, in coproduzione con Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi.
Ermanno Romanelli