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Enzo Cosimi e Verlato onorano Pasolini nei 100 anni dalla nascita

bastard sunday foto Marco Caselli

BOLOGNA – Sono ispirati alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini due diverse operazioni artistiche del tutto assonanti, però, riguardo all’attenzione e al rispetto dovuti alla figura della grande persona che è stata Pier Paolo Pasolini.

“Bastard Sunday”, spettacolo della Compagnia Enzo Cosimi realizzato nel centenario della nascita ddell’artista (1922-1975), è in scena lunedì 7 e martedì 8 marzo, ore 21, presso il Teatro del DAMSLab, a Bologna. L’allestimento, con la regia e la coreografia di Enzo Cosimi, si avvale per le musiche della collaborazione del musicista e compositore berlinese Robert Lippok, dei To Rococo Rot, artista tra i più interessanti e innovativi della scena musicale elettronica europea.

“Bastard Sunday”, che ha debuttato nel 2003 ed è stato ripresentato al Teatro di Roma nel dicembre 2015, dimostra la potenza e l’attualità del lavoro di Cosimi, che amplifica e viviseziona, attraverso l’impalcatura drammaturgica, la visione poetica pasoliniana, aprendola a una complessità inedita. Interpretato da una figura femminile androgina insieme a una figura maschile, Bastard Sunday si muove in un paesaggio astratto, sospeso, rarefatto, che arriva alla fine a caricarsi di un presagio di speranza.

bastard sunday foto Marco Caselli

Enzo Cosimi è uno degli artisti più noti della coreografia contemporanea italiana, con all’attivo oltre 60 creazioni. Coreografo ospite del Teatro alla Scala di Milano e del Teatro Comunale di Firenze, firma con la sua Compagnia produzioni per festival e teatri internazionali, in Europa e Stati Uniti, Perù, Australia, India, Giappone. Collabora con artisti italiani e internazionali, tra i quali Miuccia Prada, Luigi Veronesi, Richie Hawtin, Aldo Tilocca, Louis Bacalov, Aldo Busi, Daniela Dal Cin, Antonio Marras, Robert Lippok e Fabrizio Plessi, con il quale ha creato Sciame, primo lavoro di video danza italiano. Nel 2006 firma la regia e la coreografia della Cerimonia di apertura dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, protagonista l’étoile Roberto Bolle. Tra le sue produzioni, Sopra di me il diluvio, presentato alla Biennale di Venezia nel 2014, Premio Danza&Danza 2014 come Migliore Produzione Italiana dell’Anno e il Premio Tersicore 2015 a Paola Lattanzi come Migliore interprete contemporaneo. Negli ultimi anni, realizza due trilogie, Sulle passioni dell’anima e Ode alla bellezza. Dal 2018 lavora sul nuovo progetto Orestea – Trilogia della vendetta, che debutta con lo spettacolo Glitter in my tears – Agamennone, seguita, nel 2020, dalla creazione del secondo capitolo, Coefore Rock&Roll – performance version, al festival Romaeuropa. Nel 2018, riceve il premio nazionale della critica ANCT.

Verlato SCULTURA

 Lo spettacolo è una produzione Compagnia Enzo Cosimi, MiBact, Teatro Comunale di Ferrara, Auditorium Parco della Musica di Roma e Festival Dissonanze, si inserisce nell’ambito del progetto La Soffitta per Pasolini nel centenario della nascita, a cura di DAMSLab / La Soffitta – Dipartimento delle Arti – Università di Bologna.

Info: damslab.unibo.it; facebook/damslab.lasoffitta.

Si muove in parallelo sulla stessa linea, settore arti visive, anche  “Hostia. Pier Paolo Pasolini”, progetto espositivo ideato dall’artista Nicola Verlato, curato da Lorenzo Canova, prodotto e organizzato da Associazione MetaMorfosi e Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano, con il sostegno di Intesa Sanpaolo.

Ispirata dalla tragica morte di Pasolini, l’esposizione, parte  di “PPP100 Roma racconta Pasolini”, programma di iniziative culturali promosse da Roma Capitale, è un omaggio con declinazioni artistiche, dipinti, sculture, disegni, progetti architettonici, musiche e video realizzati da Verlato in dialogo con le grandi Aule delle Terme di Diocleziano a Roma.

La mostra origina da un grande dipinto che, come un’antica pala d’altare, rappresenta il corpo di Pasolini mentre attraversa a ritroso la propria vita. Altre opere pittoriche di grandi dimensioni approfondiscono ulteriori aspetti connessi alla rappresentazione del dipinto principale. Un fregio lungo oltre undici metri, una scultura a dimensioni reali che ritrae in modo realistico Pasolini e alcune teste scolpite, completano l’esposizione, che si avvale anche di proiezioni video ed è accompagnata, lungo il percorso, da musiche sinfoniche. La mostra si arricchisce di una selezione di fotografie tratte dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, che ritraggono Pasolini in occasione di eventi pubblici (conferenze, presentazioni, partecipazione a festival), documentati dall’agenzia fotografica fra 1959 e 1968.

bastard sunday foto Marco Caselli

«Più che un poeta, un cineasta o uno scrittore, Pasolini è un corpo che vive nella dimensione del mito, in quanto è riuscito a incarnare un destino non solo tragico ma addirittura universale – spiega Nicola Verlato, che nel 2015 ha scelto il quartiere periferico di Torpignattara per ambientare “Hostia”, il suo murale alto 10 metri, largo quasi 6, che già rappresentava la morte dell’intellettuale. Le opere in mostra narrano la progressiva eliminazione dell’arte dalla vita e l’immensa disperazione che Pasolini esprime nelle sue ultime opere, associando il mondo a un inferno che ha perso ogni occasione di salvezza, perché l’arte, che dava senso alle cose, è stata eliminata».

La mostra di Nicola Verlato si fonda su un’ipotesi che è anche un desiderio: costruire un complesso monumentale a Ostia, luogo della morte di Pasolini. In mostra sarà presente anche un modellino architettonico aperto che mostrerà tutte le opere presenti in mostra nella collocazione definitiva che idealmente troverebbero nell’edificio una volta costruito.

Info: mn-rm@beniculturali.itmuseonazionaleromano.beniculturali.it
Ermanno Romanelli

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