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Luci, ombre e i contrasti della vita ne “Il Cigno Nero” a Novara

Sergio Bernal

NOVARA – Sabato 12 (ore 20.30), e domenica 13 febbraio 2022 (ore 16), approda al Teatro Coccia di Novara “Il Cigno Nero”, gala organizzato da Daniele Cipriani, con stelle internazionali come Sergio Bernal (già Ballet Nacional de España), Ana Sophia Scheller (già New York City Ballet), primi ballerini italiani e giovani italiani di grande talento, in forza presso importanti compagnie estere.

Impreziosito dalle affascinanti proiezioni dei video artisti Ginevra Napoleoni e Massimiliano Siccardi, lo spettacolo è un’indagine sulle emozioni che costituiscono il fascino imperituro de “Il Lago dei cigni”. “Il Cigno Nero” ne sviluppa gli assunti fa un raffinato gioco di contrasti, serenamente accettati come componenti degli esseri umani tutti, eternamente sospesi tra luci e ombre, purezza e seduzione, maschile e femminile. Il Cigno Bianco Odette, e il Cigno Nero Odile, sono scelti per rappresentare, nel linguaggio della scena,  i due volti dell’essere umano, l’espressione delle infinite sfaccettature e contraddizioni che rendono preziose e interessanti le nostre vite, e che troveranno la loro sintesi nello scoppiettante Défilé finale.

Ana Sophia Scheller

È un piccolo capolavoro del secondo Novecento “Three Preludes”, di Ben Stevenson, interpretato da Andrea Sarri e Bianca Scudamore dell’Opéra di Parigi. È questo il primo contrasto del gala: tra il costante e faticoso lavoro in sala e alla sbarra, e lo scintillante sfoggio, di lì a poco, nei brani di virtuosismo. “Three Preludes” ci mostra inoltre l’eterno confronto (o accordo) tra ‘lui’ e ‘lei’, tra il ballerino e il suo doppio alla specchio, con la sbarra che diventa un ponte tra due mondi e due epoche: un balletto americano degli anni ’70, su sognante musica russa (Serghei Rachmaninov) dei primi del ‘900.

Il contrasto principale è quello interno al Lago dei cigni, tra il lirismo del passo a due dell’angelicato Cigno Bianco, emblematico dei sentimenti più nobili (versione Rudolf Nureyev, da Lev Ivanov), e quello virtuosistico del Cigno Nero (che qui, nella versione Benjamin Pech, da Marius Petipa, diventa un passo a tre, piuttosto che a due), irresistibile e fascinosa creatura infernale dalla forte carica di erotismo. I due brani che, non mancano mai di mandare in visibilio il pubblico, saranno interpretati (quello “bianco”) dai due ballerini dell’Opéra di Parigi, e (quello “nero”) da Ana Sophia Scheller, con le stelle del Teatro dell’Opera di Roma, Claudio Cocino e Alessio Rezza.  

Altro contrasto de Il Cigno Nero sarà quello tra coreografia di tradizione e rielaborazioni moderne, come il Black Swan del contemporaneo Marco Goecke, interpretato da Vittoria Girelli e Matteo Miccini, del Balletto di Stoccarda e una novità per il pubblico italiano.

“Il Cigno Nero” presenta altri momenti tratti da Il Lago dei Cigni come, ad esempio, la celebre Danza dei Quattro Cignetti, con Rebecca Storani (già prima ballerina presso il Balletto di Catalonia), insieme a Maria Vittoria Frascarelli, Chiara Ranca e Sofia Masi della Compagnia Daniele Cipriani); il passo a tre (Alessio Rezza del Teatro dell’Opera di Roma con Rebecca Storani e Chiara Ranca); i ritmi incalzanti della Danza Spagnola, lo Zapateado di Sergio Bernal, che prepara l’atmosfera per l’entrata del Cigno Nero.   

Segue il crepuscolare Cigno maschile (una coreografia creata da Ricardo Cue), interpretato da Bernal sulla musica di Camille Saint-Saëns. Il gioco dei contrasti continua frapponendo questo “cigno” maschile a quello femminile (“La morte del cigno”, creato da Mikhail Fokine, sempre sulla struggente musica di Camille Saint-Saëns – per la ballerina Anna Pavlova nel 1907), interpretato da Ana Sophia Scheller.
Ermanno Romanelli

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