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“Il Lago dei Cigni” di Preljocaj in scena al Comunale di Modena

Ballet Preljocaj il lago dei cigni foto jean-claude carbonne

MODENA – Domenica 13 febbraio,  alle ore 18:00, al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena, va in scena uno degli eventi più attesi della rassegna di Danza: “Il Lago dei Cigni”, il più amato e popolare dei grandi balletti classici.

In questa occasione il balletto è rivisitato da Angelin Preljocaj, uno dei maggiori coreografi contemporanei. Da lui creato in Francia per la propria compagnia, lo spettacolo ha debuttato nel 2020 in residenza al Grand Théâtre de Provence, e arriva a Modena nell’ambito di una grande tournée internazionale, che ha visto l’allestimento proposto su palcoscenici prestigiosi quali l’Opéra Royal de Versailles, il Teatro Bolshoi di Mosca, la Maison de la danse di Lione e il Festival di Spoleto. Qui è stato presentato per la prima e unica data italiana lo scorso luglio.

Ballet Preljocaj il lago dei cigni foto jean-claude carbonne

Star della Nouvelle Danse francese, Preljocaj ha fondato la sua compagnia nel 1985, e da allora questa registra una media di oltre 110 spettacoli all’anno. Le sue creazioni sono nel repertorio delle più importanti compagnie internazionali, con commissioni da l’Opéra de Paris, dal Teatro alla Scala e dal New York City Ballet. Cavaliere della Legion d’Onore e Ufficiale dell’Ordine Nazionale del Merito, Preljocaj ha ricevuto significativi riconoscimenti quali il “Grand Prix National de la Danse” dal Ministero della Cultura francese, il “Benois de la Danse”, il “Bessie Award” e due riconoscimenti di eccellenza per altrettante rivisitazioni di soggetti classici: il “Victoires de la Musique” per Romeo e Giulietta, nel 1997, il “Globe de Cristal” per Biancaneve nel 2009.

Sulla scia dell’interesse e delle prove d’eccellenza da lui fornite nel balletto narrativo, Preljocaj presenta dunque un nuovo “Lac des Cygnes”, affiancando alla musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij nuovi arrangiamenti del collettivo 79D. L’ambiente scenico contemporaneo, con l’accento sull’aspetto naturalistico, è realizzato grazie ai bellissimi effetti video di Boris Labbé. Se pur fedele alla struttura drammaturgica del libretto, Preljocaj riscrive completamente la coreografia di Marius Petipa, e porta in scena, senza punte, la propria versione del mito della danzatrice-cigno, focalizzandosi sugli aspetti psicoanalitici dei personaggi, ma con lo sguardo puntato all’ecologia e al futuro.

In una metropoli industriale, con l’acqua che sparisce a causa del riscaldamento globale, il cigno nero è in via d’estinzione, come ha dichiarato il coreografo: “Mi sono concentrato sulle due cose importanti del titolo: il lago e il cigno. Per come si è evoluto il mondo, laghi e animali non se la passano bene. I laghi si prosciugano per il riscaldamento del Pianeta, l’acqua dovrebbe essere una risorsa naturale, ma non tutti vi hanno accesso. Quanto al cigno, se penso ai nostri figli e ai figli dei nostri figli, forse non ne hanno mai visto uno. Ecco, questi temi, così come il nostro futuro, sono alla base del mio approccio al Lago dei cigni”.

Sulle rive di un lago, Rothbart vuole sfruttare un giacimento di energia fossile. Una giovane ragazza, Odette, sembra sventare i suoi piani, ma lui la trasformerà in un cigno. Altrove, a una festa, Siegfried va ad opporsi al padre che vuole unire le forze con Rothbart per costruire una fabbrica sulle rive del Lago dei Cigni…
Info www.teatrocomunalemodena.it. Tel 059 2033010
Ermanno Romanelli

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