Da Pulcinella alla Bausch la danza conquista Ferrara

Le sacre du Printemps foto Marco Caselli Nirmal

Sarà un Pulcinella beffardo e contemporaneo ad aprire la stagione di Danza 2019/2020 della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.
Martedì 22 ottobre, con inizio alle 15 per le scuole (formula Under Stage), e alle 21 per lo spettacolo serale, la danza energica e seduttiva del Nuovo Balletto di Toscana, diretto da Cristina Bozzolini, porterà in scena una raffinata rivisitazione, firmata dalla coreografa Arianna Benedetti, del celebre personaggio della commedia dell’arte. Lo spettacolo, che è intitolato Pulcinella, uno di noi e si avvale della scrittura drammaturgica di Andrea Di Bari, vede sul palco un organico di undici danzatori, giovani professionisti under 21 della compagnia. La creazione di Arianna Benedetti, coreografa livornese già fondatrice del gruppo di sperimentazione coreografica Antitesi, da tempo collaboratrice di Cristina Bozzolini, riflette l’anima beffarda e irridente della celebre maschera, associata all’uomo contemporaneo. Lo spettacolo è una rivisitazione in chiave attuale del personaggio di Pulcinella nelle sue relazioni con una serie di altri protagonisti del suo mondo, una sorta di riesame dell’ambiguo gioco delle parti dell’eterna commedia umana, in cui spicca anche l’ambivalenza fra maschile e femminile: Pulcinella è un lui come una lei. La danza è ricca, guizzante e articolata, in uno sfogo inarrestabile di movimento, fantasioso e spettacolare, energetico ed espressivo, con un linguaggio di ascendenza break, modern e urban. “Fin dal prologo sulle note di Pergolesi – spiega Di Bari – la maschera evocata è quella di Pulcinella, interprete della cultura popolare che, dall’antica tradizione della commedia Atellana, giunge attraverso i secoli fino ai canovacci della Commedia dell’Arte, alle avanguardie del Novecento. Una figura eterna, nella quale convivono due forze divergenti, la corporeità, che tende al basso, alla terra, e lo spirito aereo, l’anelito alla leggerezza, alla spiritualità, al salto, al volo. Una maschera dotata di una gaia scienza, una saggezza che disinnesca lo spirito di gravità”. Il disegno coreografico di Arianna Benedetti procede e si sviluppa rielaborando alcune delle suggestioni dell’originale: l’amore di Pulcinella per la sua Pimpinella che, dalla dolcezza di una serenata, evolve in un passo a due con l’intero universo femminile; il gioco, sinonimo di libertà e gioia di vivere, che conduce Pulcinella a sfidare la Morte, fino a darle scacco; l’ironia e il disincanto che Pulcinella esprime nei confronti delle vicende umane, schiave del Tempo e della Storia, facendosi beffe dei soprusi e dei potenti. Queste le altre date della tournée dello spettacolo: 10 novembre, Teatro Comunale Carpi; 20 febbraio, Teatro Puccini Altopascio; 25 febbraio, Teatro Eduardo De Filippo, Cecina; 28 febbraio, Teatro Comunale Russi; 17 e 18 aprile, Teatro Lauro Rossi Macerata.

Intanto, in una sorta di “anteprima” della stagione del Teatro, nella Rotonda Foschini della città si è appena inaugurata l’installazione “Quando resti senza parole comincia la danza”, selezione di dodici immagini realizzate dal fotografo Marco Caselli Nirmal, con le quali il Teatro di Ferrara ricorda Pina Bausch, la grande coreografa tedesca scomparsa nel 2009, e segna la riappropriazione da parte della città di questo suggestivo angolo urbano appena restaurato. Si prosegue così un progetto che consente di rendere vivo e sempre diverso uno spazio architettonico di grande pregio, risultato particolarmente gradito sia ai ferraresi che ai tanti turisti. È questa la settima installazione fotografica in esterno proposta dal Teatro di Ferrara, avvalendosi della ricca collezione di immagini del proprio archivio, tutte firmate da Marco Caselli Nirmal, fotografo del Teatro sin dagli anni Ottanta. Dopo le prime esperienze lungo la galleria di Corso Martiri della Libertà, si è individuata Rotonda Foschini come luogo d’elezione per questi appuntamenti che, affrontando ad ogni occasione temi di particolare rilievo culturale legati alla vita della città, raccontano in modo inconsueto la storia del teatro ferrarese.

Dopo l’installazione dedicata a Ludovico Ariosto nel 2016, quest’anno si è scelto di parlare del mondo della danza a partire dalla carismatica figura di Pina Bausch. Famosa in tutto il mondo per avere dato vita al Tanztheater, forma di spettacolo fondata sulla stretta relazione tra gesto coreografico, musica, parola e spazio scenico, la coreografa tedesca è stata senza dubbio la personalità che negli ultimi decenni ha inciso in modo più profondo sull’evoluzione della danza e, più in generale, di tutto il teatro contemporaneo. Sin dagli anni ’70, alla sua scuola e al suo fianco, si è formata una generazione di coreografi, registi e danzatori i quali, se pure non sempre, e non tutti, specialmente in Italia, sono riusciti a filtrare in modo autonomo la sua particolarissima esperienza, a loro volta, con maggiore o minore esito, a seconda del grado di originalità, ovvero di indipendenza dalla lezione della Bausch, sono divenuti protagonisti della danza contemporanea internazionale.

A Pina Bausch e a questi artisti, il Teatro di Ferrara ha scelto di dedicare l’installazione fotografica della stagione 2019/2020. Ma al di là di questo significativo omaggio al Tanztheater, la mostra vuole anche sottolineare la validità del percorso artistico avviato da Gisberto Morselli, direttore del Teatro di Ferrara dal 1980 al 2010. A lui è succeduto l’attuale direttore, Marino Pedroni. Sin dai primi anni ’90, il Comunale è stato tra i pochissimi teatri italiani, in molte occasioni l’unico, a presentare per la prima volta nel nostro Paese alcuni capolavori del teatro-danza, opere ora al centro dell’attuale installazione fotografica. Nei grandi pannelli che ricoprono il primo ordine di finestre, vedremo immagini tratte da lavori di Pina Bausch, Reinhild Hoffmann, Raimund Hoghe, Susanne Linke, Johann Kresnik. Accanto vedremo due celebri esponenti della storica compagnia del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch: Lutz Förster, danzatore “simbolo” della compagnia in cui ha danzato per oltre trentacinque anni, e la danzatrice e coreografa Cristiana Morganti, nella compagnia dal 1990 al 2010, invitata dal Teatro Comunale di Ferrara a ripercorrere la sua straordinaria esperienza artistica in Moving with Pina, in programma domenica 17 novembre. La performance si presenta come uno degli appuntamenti di maggiore spicco della nuova stagione. Dall’archivio fotografico del Teatro, in questa occasione integrato da due scatti dello stesso Caselli Nirmal realizzati a Modena e Milano, e da uno di Ursula Kaufmann per lo spettacolo di Morganti, sono state selezionate immagini che raccontano con immediatezza e profondità il percorso attraverso cui ogni artista ha fatto propria la celebre affermazione di Bausch che il Teatro ha scelto come titolo dell’installazione: “Quando resti senza parole comincia la danza”, con la quale Bausch, in occasione del discorso tenuto a Bologna per il conferimento della Laurea honoris causa nel 2002, ha voluto sottolineare la peculiarità della danza come linguaggio dalle inesauribili potenzialità. A sottolineare gli elementi caratterizzanti il lavoro degli artisti proposti, è stata accostata a ogni immagine una citazione che aiuta ad avvicinarsi alla poetica di ciascuno di essi. Attraverso l’utilizzo dei QR code specifici si potrà inoltre accedere poi alle pagine del sito del Teatro che contengono le coordinate fondamentali di ogni immagine del percorso fotografico proposto.

l percorso fotografico proposto. Info: tel. 0532 202675,  www.teatrocomunaleferrara.it

Ermanno Romanelli

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