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Novembre di fuoco per Naturalis Labor con tre debutti e tournée in Svizzera

Novembre è un mese particolarmente importante e denso di impegni per la Compagnia Naturalis Labor.
Il 17 novembre debuttano “Alaska Chopin” e “Van Beethoven”.
 Il dittico firmato per coreografie e regia da Silvia Bertoncelli, con i danzatori Francesca Bedin, Sara Cavalieri, Jessica D’Angelo, Mirko Paparusso, per il Festival Lasciateci Sognare di Padova, il cui programma è consultabile sul sito www.lasferadanza.it. Venerdì 22 novembre, il Teatro Sociale di Bellinzona, ospita la data in Svizzera dello spettacolo “En tus Ojos/Piazzolla Tango”, che precede il  tour 2020 in Germania. Ma intanto è fresco il debutto di “Cenere Cenerentola”, nuovo allestimento, per coreografie e regia, di Luciano Padovani, direttore artistico del gruppo. Il titolo è creato per dieci danzatori, il 9 novembre, al Teatro Verdi di Pisa, che con questo balletto inaugura la Stagione di Danza 2019/20 della Fondazione Teatro di Pisa (www.teatrodipisa.pi.it), curata dal direttore artistico Silvano Patacca, e organizzata in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus. Impegnato in palcoscenico è un ottimo gruppo di danzatori: Stefano Babboni, Marco Bissoli, Alice Beatrice Carrino, Umberto Gesi, Elisa Mucchi, Francesco Pacelli, Roberta Piazza, Alice Risi, Andrea Rizzo, Elisa Spina. Con le scene di Mauro Zocchetta, le luci di Thomas Heuger, i costumi Lucia Lapolla, lo spettacolo è una produzione Compagnia Naturalis Labor, in coproduzione con Festival Danza in Rete 2020, la collaborazione del Teatro Verdi di Pisa e Fondazione Toscana Spettacolo, con il sostegno di Mibact / Regione Veneto /Arco Danza / Comune di Vicenza.

Dopo il successo di “Romeo y Julieta Tango”, allestimento che ha segnato il sold out in tanti teatri italiani ed esteri, Padovani coinvolge Naturalis Labor nel confronto con un tema centrale del balletto attraverso il linguaggio della danza contemporanea. La sua versione di questo grande classico è immersa in luoghi coperti di cenere, come i sobborghi minerari nel pieno della rivoluzione industriale, in un’ambientazione dickensiana. In un graduale susseguirsi di immaginari fiabeschi, costantemente interrotti e squartati da spaccati di vita terrena, lavoro, realtà, i materiali in scena elevano le anime e al contempo sporcano la carne di dieci danzatori, cinque donne e cinque uomini. È un continuo impasto tra sogno, virtualità e sospensione del desiderio da un lato, ed un contatto forte e carnale con la realtà, l’istinto e la materia. “Ci saranno tante Cenerentole in questa nuova creazione: fantastiche, vorticose, misteriose, appassionate, smarrite”, spiega lo stesso coreografo. “Questo lungo sogno è ambientato in un luogo coperto di cenere e polvere e abitato da personaggi che, come i topolini della Cenerentola disneyana, accorreranno in aiuto della protagonista. È una favola dal sapore cupo: gli incubi di Cenerentola si mescoleranno al suo desiderio di amore. Non mancheranno i momenti topici della favola: l’incontro con il principe, il ballo, lo scoccare della mezzanotte, la perdita della scarpetta e la fuga precipitosa. Forse qualcuno troverà questa Cenerentola sottilmente ‘femminista’, altri potranno intravvedere la forte contrapposizione tra il mondo maschile e quello femminile. Il conflitto, tema presente in tutta la favola, trova il suo epicentro proprio in questa contrapposizione. Sarà un mondo imperfetto quello di questa nostra Cenerentola ma anche un mondo dove il suo desiderio si realizzerà.” Il ventaglio delle musiche fa ricorso alla partitura di Prokofiev, con altri autori: M. Weinberg, M. Karlsson, B. Britten, H. Guðnadóttir, S. Tuur. Su queste premesse, lo spettacolo si annuncia emozionante, denso di raffinata eleganza, in una sintesi fatta di passione, complicità, amore e musica, con le invenzioni sceniche e drammaturgiche che da anni contraddistinguono il lavoro del coreografo vicentino. Fondatore della compagnia nel 1988 con Francesca Mosele, Padovani è coadiuvato dal 2018 da Silvia Bertoncelli, già danzatrice e coreografa della Compagnia (www.naturalislabor.it).
Ermanno Romanelli

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