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Allestimenti, riprese e trasferte per il Corpo di Ballo della Scala

Serenade_The Tokyo Ballet foto Kionori Hasegawa

Grandi lavori in corso per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, compagnia che, dal 23 al 31 maggio, si appresta ad effettuare una trasferta al Teatro Lirico di Cagliari con “Le Corsaire”, coreografia di Anna-Marie Holmes e l’allestimento, creato per la Scala, con le scenografie e i costumi di Luisa Spinatelli.
Lo spettacolo viene portato in scena per la prima volta dopo il lusinghiero successo riscosso al debutto scaligero, nel 2018.
Si lavora anche in un arco di tempo più lungo, e altrettanto impegnativo, perché a dodici anni di distanza dalle precedenti recite, torna in scena al Piermarini, dal 26 giugno al 9 luglio, “La Bella addormentata”, su coreografia di Rudolf Nureyev, un balletto che alla Scala è strettamente legato.  Tra le letture dei grandi classici del repertorio, fu proprio “La Bella” a vedere la luce sul palcoscenico milanese, nel 1966. Circondata da uno sfarzoso décor, e con i preziosi costumi del premio Oscar Franca Squarciapino, firmati per la Scala nel 1993, Polina Semionova sarà in scena, nelle recite del 26 e 29 giugno, in un ruolo da lei mai presentato alla Scala prima d’ora. All’apertura di rilievo, corrisponde una chiusura altrettanto importante: il 5 e 9 luglio, ad interpretare Aurora sarà un’altra étoile di grande spolvero, Svetlana Zakharova.

 Agli appuntamenti con la Compagnia di casa, si aggiunge, dall’11 al 14 luglio, la straordinaria ospitalità offerta a The Tokyo Ballet, compagine con la quale la Scala ha sempre avuto uno scambio culturale intenso. Prosegue, dopo il Bol’šoj, l’ospitalità a prestigiose istituzioni, che vantano un altrettanto prestigioso ensemble di balletto. Sono due i programmi che celebrano il vasto repertorio della compagnia: un imperdibile trittico che omaggia tre grandi nomi del ventesimo secolo attraverso titoli come Serenade di Balanchine, Dream Time di Kylián,  Le Sacre du Printemps,  capolavoro béjartiano, e due recite di The Kabuki, tra i balletti più noti e acclamati creati da Maurice Béjart, che il coreografo destinò proprio a questa Compagnia, eletta dal grande marsigliese a depositaria di molti suoi capolavori e creazioni su misura.
Ermanno Romanelli

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