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Al Teatro Comunale di Bolzano i migliori talenti della AILEY II

Ailey II in Robert Battle’s The Hunt foto Eduardo Patino

Martedì 21 gennaio, alle 20.30, al Teatro Comunale di Bolzano, il nuovo anno si apre all’insegna della danza contemporanea americana, con l’energia e lo spirito dei migliori talenti selezionati dalla AILEY II.
È quanto propone il Centro Servizi Culturali S. Chiara per il secondo appuntamento di Indanza Bolzano.

Fondata da Alvin Ailey (1931-1989) a New York, nel 1974, la compagnia, oggi diretta da Troy Powell, incarna l’intento pionieristico del grande maestro afroamericano: creare una vasta comunità culturale proponendo titoli globali, composti da autori noti e nuove leve. Per celebrare il ritorno in Italia di una delle principali compagnie americane, amatissima dal grande pubblico, il direttore artistico di InDanza/Bolzano, Emanuele Masi, ha scelto quattro diversi titoli. La serata si apre con il brano ad alta energia siglato “Where There Are Tongues”, di Bradley Shelver, danzatore e coreografo sudafricano. Where There are Tongues, ovvero Dove ci sono lingue (2018). Qui, sui ritmi pulsanti del gruppo a cappella francese Lo Còr De La Plana, i danzatori della Ailey II danno sfogo all’energia della collettività, all’incontro tra il maschile e il femminile, ai sentimenti di successo e fallimento comuni a tutti noi.

Ailey II’s Arianna Salerno and Marcus Williams in Bradley Shelvers’ Where There Are Tongues foto Nan Melville

Al centro del programma due brani che hanno segnato la storia, entrambi a firma di Robert Battle, attuale direttore artistico dell’Alvin Ailey American Dance Theater e Artistic Advisor dell’Ailey II: “Takademe” (1999), con i costumi fashion creati dal brand italiano Missoni, in cui i vocalizzi sillabici tipici del Kathak di Sheila Chandra diventano la base sincopata di originali movimenti modern-jazz per i danzatori e “The Hunt”, ovvero La Caccia (2001), atletica coreografia per sei uomini sul lato predatorio della natura umana, tra brividi primitivi e istinti di caccia danzata sulle fragorose percussioni di Les Tambours du Bronx.

Chiude l’incalzante “Breaking Point” (2017), firmato dalla giamaicana Renee McDonald, sui suoni audaci di Audiomachine, intensa rappresentazione della lotta per raggiungere l’amore, l’amicizia, e appagare i desideri più profondi, con i danzatori scatenati nel tener testa a questa ‘lotta’ fino al momento in cui raggiungono il punto di rottura evocato dal titolo.

Ailey II in Renee I. McDonald’s Breaking Point foto Nan Melville

Ailey II Fondata da Alvin Ailey nel 1973 a New York, come compagnia giovanile e vivaio per nuovi talenti, è stata guidata per oltre trent’anni da Sylvia Waters, storica danzatrice dell’Alvin Ailey American Dance Theater, nominata dallo stesso Ailey per il ruolo. Nel 2012 il testimone è passato a Troy Powell, anche lui danzatore storico della compagnia maggiore. Considerata una delle più famose compagnie degli States, la Ailey II continua a prosperare trasformandosi di pari passo con il mondo che rappresenta. Acclamata dalla critica, vanta un repertorio unico che include opere di Alvin Ailey, Talley Beatty, Donald Byrd, Ulisse Colomba, George W. Faison, Lar Lubovitch, Robert Battle, e coreografi di ultima generazione come Jae Man Joo, Juel D. Lane e Renee I. McDonald.
Ermanno Romanelli

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