MILANO – “Gala Fracci”, in scena sabato 9 aprile 2022, ore 20, è il titolo del grande omaggio che il Teatro alla Scala, a Milano, reca a colei che è stata e rimane una figura cardine della storia della danza, un personaggio di riferimento per il Teatro e per tutta la cultura italiana. È una storia di talento, ostinazione e lavoro che ha ispirato e tuttora ispira generazioni di giovani, non solo nel mondo del balletto.
Per celebrare questa stella, ormai consegnata alla leggenda, il Direttore del Ballo Manuel Legris ha voluto istituire una serata a lei intitolata, un tributo alla sua grandezza. L’omaggio a colei che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità, e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura e della danza italiana nel mondo, può divenire, ad ogni stagione, un appuntamento fisso, per convogliare e celebrare nel suo nome la danza e il balletto, con un ampio respiro internazionale.
“Il suo spirito resta con noi, riempie le sale ballo, il palcoscenico e i nostri cuori, come la sua energia mai sopita, che ci ha catturato e affascinato quando è tornata a riabbracciare il Teatro e i suoi artisti. È un grande vuoto che, allo stesso tempo, ci fa sentire ricolmi e ricchi di tutta la sua storia, che è la storia del balletto, privilegiati per aver condiviso la sua arte che è vita, leggendario modello e fonte di ispirazione di tutte le generazioni di ballerine”. Così aveva commentato Manuel Legris alla notizia della scomparsa di Carla Fracci.
Con questo spirito, la prima edizione del Gala a lei intitolato non poteva che essere avvolto dalla sua storia, da suggestioni legate a titoli di repertorio che hanno visto in Carla Fracci una protagonista speciale, l’artista che ha saputo, con la sua cifra interpretativa, rendere unici e memorabili questi ruoli e titoli creati per lei, che restano indissolubilmente legati alla sua iconica immagine.
In scena, per questa serata unica, che vedrà sul podio Valery Ovsyanikov dirigere l’Orchestra della Scala, sarà tutto il Corpo di Ballo con i primi ballerini e solisti, e artisti internazionali: Alessandra Ferri, accanto a Carsten Jung, ballerino di punta per molti anni dell’Hamburg Ballett, porta alla Scala per la prima volta un estratto da “L’heure exquise”, con cui ha celebrato lo scorso giugno i suoi quarant’anni di carriera e che è diventato, con la scomparsa di Carla Fracci, un omaggio ancora più commosso a colei che creò con Maurice Béjart il personaggio di Winnie.
Marianela Nuñez, principal del Royal Ballet danzerà assieme a Roberto Bolle il passo a due da “La vedova allegra”; entrambi faranno rivivere anche l’appassionante passo a due dal primo atto di “Onegin”, di John Cranko, balletto che già li ha visti acclamati alla Scala e li rivedrà in settembre.
Gli artisti di punta del Teatro saranno impegnati in diversi passi a due: Virna Toppi e Mattia Semperboni, la Civiltà e Lo Schiavo in “Excelsior”; Emanuela Montanari e Nicola del Freo nel passo a due da “Chéri”; Vittoria Valerio e Claudio Coviello del passo a due del balcone da “Romeo e Giulietta”; Martina Arduino e Marco Agostino nel passo a due da “La Péri”; Antonella Albano e Massimo Garon saranno Gelsomina e Il Matto in “La strada”; l’assolo Cachucha sarà danzato da Caterina Bianchi; l’Adagio della rosa da “La Bella addormentata” vedrà, nel ruolo di Aurora, Agnese Di Clemente; Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko saranno protagonisti del gran pas de deux dal terzo atto di “Lo schiaccianoci”, con il Corpo di Ballo impegnato nel famosissimo valzer dei fiori.
Il Corpo di Ballo sarà presente anche nel secondo atto di “Giselle”, con Alice Mariani nel ruolo di Myrtha, con Alessandra Vassallo e Agnese di Clemente (due willi), in scena nel momento di ensemble da “La strada” e in “Symphony in C”, grande esempio del genere “concertante” di George Balanchine, di cui sarà presentato il quarto movimento e il travolgente finale, dove si riuniscono l’intero organico del balletto e le coppie principali di ogni movimento: Maria Celeste Losa con Nicola Del Freo, Martina Arduino con Timofej Andrijashenko, Nicoletta Manni con Marco Agostino, Virna Toppi con Claudio Coviello.
Ermanno Romanelli