Polifonia di performances a Danza in Rete Festival_Vicenza–Schio

Polifonia_Beatrice Bresolin foto Matteo Castagna

VICENZA  – Il prossimo è un fine settimana denso di appuntamenti per Danza in Rete Off, sezione di Danza in Rete Festival_Vicenza–Schio, rassegna che celebra l’espressione coreutica in tutte le sue forme.

Vocata alla sperimentazione e alla scoperta di giovani talenti della danza nazionale e internazionale, questa sezione ha in programma tre performances, molto diverse per ispirazione e temi, approccio drammaturgico e stile coreografico. Dopo le performances di danza, come di consuetudine per Danza in Rete Off, si svolgeranno gli Incontri con l’Artista.

Venerdì 1° aprile è con lo studio “Please come!”, di e con Chiara Ameglio, in programma alle 19.00 al Teatro Spazio Bixio di Vicenza. Il nuovo lavoro dell’artista genovese è realizzato con la collaborazione artistica di Santi Crispo, musiche di KeepingFaka, luci di Fabio Bozzetta, una produzione Fattoria Vittadini in coproduzione con Danza in Rete Festival. Lo studio è un invito a testimoniare l’atto di liberazione di un corpo che nell’abbandono riconosce le proprie gabbie: un braccio teso è alla ricerca di un appiglio, una mano alzata diventa un richiamo, la speranza di essere salvati, una simbolica richiesta di aiuto. La ricerca iconografica sulla schiavitù diventa grammatica della composizione coreografica mediante lo studio delle posture dello schiavo, contenute in letteratura, nelle arti visive e in un immaginario condiviso. Indagando le dinamiche dello sfruttamento e del possesso, dell’oggettificazione del corpo e le manifestazioni soggettive della richiesta salvifica, la liberazione del corpo-oggetto dà vita a moti perpetui, trance, vie di fuga, vicoli ciechi, che diventano simboli di lotta e resistenza.

Please come ! – Chiara Ameglio

Sempre venerdì 1° aprile, al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza alle 21.00, va in scena, in prima nazionale, “The Blind Narcissist”, coreografia di Saeed Hani, interpreti Robin Rohrmann e Gabriel Lawton, musiche di Jakob Schumo, una produzione Hani Dance Company.

La relazione amorosa autodistruttiva di un giovane uomo con un cieco narcisista: dal mito di Narciso a Freud e poi Dalí, Saeed Hani, giovane coreografo e danzatore siriano, arriva per la prima volta in Italia con “The Blind Narcissist”, una creazione che integra la danza contemporanea con originali elementi di arte visiva, arte del nudo e arte spaziale. Ispirata dal dipinto Metamorfosi di Narciso, di Salvador Dalì, la coreografia prende forma in un set totalmente astratto, con molti specchi a ricreare l’ambiente d’acqua e una foresta “sospesa”, con alberi che scendono dall’alto, mentre il nudo diventa l’elemento liberatorio, perché concepito in una cultura dove il corpo non può essere mostrato e rappresentato. La coreografia di Hani, minimalista e dai forti tratti contemporanei, indaga su temi esistenziali come le dinamiche del potere, la relazione tra la mente e lo spirito, realizzando lavori di forte carica introspettiva, con risvolti di tipo psicanalitico, amplificati grazie all’arte visiva, sempre molto presente nella sua opera.

Sabato 2 aprile alle 17.00, Palazzo Chiericati, vedrà protagonista Beatrice Bresolin con le performer del progetto I Dance the way I feel, (M. Chiara Adda, Franca Baraldo, Eva Boarotto, Patrizia Duso Dal Lago, Patrizia Framarin, Lucia Gaviani, Livia Marin, Noemi Meneguzzo, Mario Pomero, Silvia Sinico, Ivana Tandrini, Michela Zillio, Adriana Zorzo), nella creazione “Polifonia”, in prima nazionale.

The Blind Narcissist by HANI DANCE – foto Bert Van Pelt

I dance the way I feel, è un progetto ideato da Noemi Meneguzzo, che offre classi settimanali di qi gong e danza contemporanea a pazienti oncologici, ex pazienti, familiari e amici. È sostenuto dal gruppo “Amici del 5° Piano”, attivo nel reparto di Oncologia dell’Ospedale san Bortolo di Vicenza, in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, e20danza, Dance Well e Azienda Ulss 8 Berica. Il percorso ha come obiettivi il recupero di un rapporto positivo con il proprio corpo, attraverso la scoperta delle proprie potenzialità e la collaborazione con gli altri, lo sviluppo di dinamiche interpersonali positive e propositive, superando molti tabù legati alla malattia, la conoscenza e la fruizione del prezioso patrimonio artistico-culturale della città, vivendo gli spazi artistici in un modo diverso e innovativo.

“Polifonia”, ideazione e coreografia di Beatrice Bresolin, è centrato sul concetto di diversità e sulle sue possibilità espressive e andrà in scena volutamente a Palazzo Chiericati, in quanto sede del percorso creativo e di wellness del progetto I dance the way I feel. Con il termine polifonia, (dall’antico greco “tante voci”) si definisce in musica uno stile compositivo che combina due o più voci indipendenti che si mantengono differenti l’una dall’altra, pur essendo regolate da principi armonici. In questo intervento performativo un ensemble di voci uniche e unite permette alla preziosa diversità dei corpi di esprimersi ed emergere.

Info: www.festivaldanzainrete.it

Ermanno Romanelli