Secondo il direttore Marino Pedroni, “Energia, incontri, libertà e liberazione sono gli elementi alla base delle scelte compiute per la stagione di danza 2019/2020 al Teatro Comunale di Ferrara”.
Da un titolone dell’Ottocento, Don Chisciotte, alle avventure ad alto rischio del contemporaneo, la stagione di danza 2019/2020 del Teatro Comunale di Ferrara si muove fra due poli e due sezioni. Da ottobre a dicembre il programma, interamente dedicato alla danza contemporanea, si caratterizza per la presenza di figure femminili di grande carisma. La stagione si apre il 22 ottobre con il Nuovo Balletto di Toscana in Pulcinella, uno di noi, di Arianna Benedetti, che moltiplica la maschera in una figura femminile contrapposta o uguale all’originale. La sempiterna Carolyn Carlson (27 ottobre) con Crossroads to Synchronicity (27 ottobre), elabora un lavoro del 2012. Eleonora Abbagnato (9 novembre) presenta una serata tutta per Angelin Preljocaj e Roland Petit, dei quali presenterà alcuni brani. Cristiana Morganti, dal 1993 al 2014 danzatrice del Tanztheater Wupperthal, ancora oggi coreografa ospite della compagnia, con Moving with Pina (17 novembre) renderà omaggio a Pina Bausch, a 10 anni dalla scomparsa,con una “conferenza danzata” in cui, attraverso estratti del repertorio della compagnia, racconterà l’esperienza artistica e umana vissuta con la coreografa tedesca. Francesca Pennini, in residenza al Comunale di Ferrara con il CollettivO CineticO, da lei fondato nel 2007, sarà (13-16 novembre) nelle sale della Pinacoteca Nazionale di Ferrara con # Incarnato 496 years of stilness, occasione per riflettere sul rapporto tra la presenza del corpo ed il suo farsi immagine. Il 12 è la volta Dialogo secondo: Pentisilea Ultras, in cui Pennini si confronta con Enzo Cosimi.
Il delicato tema delle diverse abilità torna con Gentle Unicorn, performance di Chiara Bersani, presentata il 26 novembre, con il pubblico in palcoscenico, in collaborazione con LST Ferrara – La Società a Teatro. La pièce affronta la figura mitologica dell’unicorno, individuandone il graduale mutamento nel corso dei secoli. Dal cilindro della rete regionale Anticorpi salta fuori la doppia serata di Fuoristrada, il 5 e il 6 dicembre, con presenze della giovane danza d’autore. Completa la proposta di Danza Contemporanea 2019 Eins Zwei Drei, performance per quattro interpreti di Martin Zimmermann, “coreografo, regista, scenografo e clown”, all’incontro di danza, musica, teatro e arti circensi. Il 15 gennaio, con La morte e la fanciulla, tre danzatrici della Compagnia Abbondanza Bertoni si incontrano sulla fascinosa partitura di Schubert. Il 28 febbraio l’americana Hubbard Street Dance Chicago, compagnia caratterizzata dal virtuosismo e dalla versatilità dei suoi danzatori, propone lavori di alcuni fra i migliori coreografi contemporanei: Ohad Naharin, Robyn Mineko Williams, Crystal Pyte, Alejandro Cerrudo. Ultima in ordine di tempo, rivive per un solo giorno (13 marzo), l’ormai dimenticata, a Ferrara, grande tradizione del balletto classico con il Balletto Yacobson di San Pietroburgo in Don Chisciotte. La coreografia di Marius Petipa è nella bella versione del coreografo danese Johan Kobborg che, pur fedele alla versione tradizionale, ne arricchisce la partitura con una sensibilità del tutto personale.
La stagione di danza sarà, come sempre, completata da approfondimenti programmati in collaborazione con gli Amici della Biblioteca Ariostea, proiezioni di film e documentari al Ridotto e incontri con artisti, workshop di danza e lezioni teoriche rivolte a studenti degli istituti superiori. Fra le attività programmate nel corso della stagione un’attenzione particolare sarà riservata al Tanztheater di Pina Bausch. Oltre alla conversazione con Cristiana Morganti al termine della serata che la vede protagonista, al Ridotto del Teatro saranno presentati, a ingresso libero, i film Pina di Wim Wenders e Pina Bausch a Roma, documentario di Graziano Graziani. Sarà lo stesso regista a introdurre il suo lavoro in cui investiga lo straordinario rapporto della coreografa con la “città eterna”. Dal 21 settembre sarà infine allestita in Rotonda Foschini un’installazione fotografica dedicata a Pina Bausch e ai principali protagonisti dell’esperienza del Tanztheater, attraverso le immagini scattate da Marco Caselli Nirmal di alcuni tra i tanti lavori presentati a Ferrara negli anni ’90 del secolo scorso.
Ermanno Romanelli