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“Duse” di Neumeier alla Fenice con la Ferri e l’Hamburg Ballett

Alessandra Ferri le foto sono di Kiran West

“Duse”, il balletto di John Neumeier dedicato a Eleonora Duse, è in scena in prima rappresentazione nazionale in esclusiva, dal 5 al 9 febbraio 2020, al Teatro La Fenice di Venezia, nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2019-2020.

Alessandra Ferri e l’Hamburg Ballett John Neumeier saranno gli interpreti di queste “fantasie coreografiche” ispirate alla figura della leggendaria attrice. Presentato per la prima volta ad Amburgo nel 2015, il balletto, con coreografia, scene, costumi e luci dell’artista americano, sarà danzato sulle note di Benjamin Britten e Arvo Pärt, eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro La Fenice diretta da Luciano Di Martino.

L’Hamburg Ballett John Neumeier si è prontamente unito al coro delle numerosissime istituzioni culturali di tutto il mondo che hanno compiuto azioni di solidarietà e sostegno in favore del Teatro La Fenice, gravemente danneggiato dall’acqua alta del 12 novembre 2019. Con un Open Day al Ballettzentrum di Amburgo, in occasione del trentesimo anniversario della sua inaugurazione, il 25 gennaio 2020 il prestigioso Centro coreutico ha aperto le sue porte al pubblico, e, a fronte di una donazione per il Teatro La Fenice, ha offerto agli appassionati la possibilità di assistere al backstage del balletto “Duse”, e alle prove della compagnia giovanile al lavoro su una nuova creazione. Per questo gesto di concreta solidarietà, la Fondazione Teatro La Fenice ringrazia di cuore l’Hamburg Ballett John Neumeier.

Per la creazione delle sue “fantasie coreografiche” su Eleonora Duse, Neumeier si è ispirato ad alcuni episodi della vita della affascinante e rivoluzionaria artista che, tra fine Ottocento e i primi del Novecento, influenzò celebrità le più disparate come: Rainer Maria Rilke, Isadora Duncan, Arrigo Boito e Gabriele D’Annunzio. Incantato dal carisma artistico e professionale della Duse, dalla sua costante ricerca di un nuovo ideale teatrale, dai tanti suoi rapporti di odio/amore, Neumeier ha sviluppato una visione soggettiva della biografia dell’attrice. Ha così rinunciato ad un approccio documentaristico, e inventato situazioni e immagini per evocare l’essenza di quella personalità unica.

L’interesse per Eleonora Duse”, spiega Neumeier, “si è destato in me ben presto: il mio corso di recitazione all’università si basava sul cosiddetto Method Acting dell’Actors Studio di New York di Robert Lewis e Lee Strasberg, ispirato a sua volta a Konstantin Stanislawski e al suo Teatro d’Arte di Mosca. Nell’immaginario internazionale Eleonora Duse ne incarnava, in maniera ideale, i concetti di base: una forma di interiorità della recitazione, i gesti stabiliti alla precisione e la limitazione nella presentazione esteriore del personaggio, a favore dell’identificazione emozionale nel ruolo. Mi ha sempre affascinato il fatto che, agli inizi del ventesimo secolo, una donna possa aver avuto una concezione così innovativa dell’arte drammatica. Come sempre, creare un balletto è un rischio, perché in questa forma d’arte spunta sempre qualcosa che non è possibile esprimere a parole, e la cui forma definitiva non può essere pianificata del tutto. Quindi, nel decidere un determinato soggetto, mi affido all’istinto. Deve esserci quel momento in cui ho la sensazione di poter superare la sfida. […] Grazie alla mia esperienza con la forma artistica del balletto”, continua Neumeier, “so che l’espressione di informazioni e fatti attraverso la danza è estremamente inefficace, mentre è possibile rappresentare al meglio delle situazioni ispirate a Eleonora Duse. Ed è qui che entrano in gioco le ‘fantasie coreografiche’: nel mio balletto le situazioni sono inventate, ma si fondano sul materiale documentario raccolto durante le mie ricerche, dalle quali sviluppo situazioni che forse non sono mai avvenute, ma che, secondo me, traspongono in un mezzo diverso i tratti fondamentali della figura di Eleonora Duse”.

Al fianco di Alessandra Ferri, solista ‘ospite’ della compagnia di ballo tedesca, ci saranno i ballerini principali e il corpo di ballo dell’Hamburg Ballett, prestigiosissima formazione coreutica, diretta da John Neumeier fin dal 1973. Per quanto riguarda i personaggi principali, Hélène Bouchet sarà impegnata nel ruolo della domestica Désirée von Wertheimstein,;Alexandr Trusch in quello del soldato Luciano Nicastro; Jacopo Bellussi in quello del suo amico Annunzio Cervi; Arrigo Boito, ‘mentore’ della Duse, sarà interpretato da Alexandre Riabko; il ‘seduttore’ Gabriele D’Annunzio sarà danzato da Karen Azatyan, anch’egli solista ospite della compagnia tedesca; Christopher Evans vestirà i panni di Flavio Andò, compagno della Duse. Spiccheranno poi due ruoli femminili: l’amica, la danzatrice Isadora Duncan, e la rivale, l’attrice Sarah Bernhardt, interpretate rispettivamente da Anna Laudere e Silvia Azzoni.

Alessandra Ferri, Carsten Jung

Il Teatro La Fenice, in collaborazione con l’Istituto per il Teatro della Fondazione Giorgio Cini, ha voluto dedicare la giornata di lunedì 3 febbraio a Eleonora Duse. In quella data, dalle ore 10.30, nella Stanza Eleonora Duse della Fondazione Giorgio Cini, sarà organizzata una visita guidata alla Mostra  “Creatura – Va -Vivi nel tuo raggio” Antonio e Cleopatra di Eleonora Duse e Arrigo Boito. L’iniziativa proseguirà alle ore 18.00 con un incontro presso la Sala Marco Polo dell’Hotel Danieli, luogo simbolo di eleganza e storia dove Eleonora Duse, nei suoi anni veneziani, incontrava l’èlite internazionale e culturale del tempo, da Arrigo Boito a Gabriele D’Annunzio, da Alexander Wolkoff a Gegè Primoli. L’incontro al Danieli si aprirà con il saluto del Sovrintendente del Teatro La Fenice, Fortunato Ortombina, a cui seguiranno la presentazione dello spettacolo “Duse” di Franco Bolletta, responsabile delle attività di danza della Fenice, e l’intervento di Maria Ida Biggi e Marianna Zannoni, della Fondazione Giorgio Cini e dell’Università Ca’ Foscari, dal titolo “Eleonora Duse. Una vita per il teatro”, accompagnato da un video con le immagini dell’attrice. Quest’ultime sono conservate nell’Archivio Duse della Cini, la più importante raccolta di documenti sulla vita e sull’arte della grande attrice italiana, in cui trovano posto fotografie originali, copioni, documenti, oggetti personali, abiti e persino una parte del suo mobilio. Concluderà i lavori un reading dell’attrice Ottavia Piccolo. L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti, ma è necessario prenotarsi alla mail: marketing@teatrolafenice.org
Ermanno Romanelli

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