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Al Teatro dell’Opera di Roma il Lago dei cigni di Benjamin Pech

Lago dei Cigni Teatro dell’Opera di Roma foto Yasuko Kageyama

“Il lago dei cigni” nella coreografia di Benjamin Pech inaugura la stagione di balletto 2019-20 del Teatro dell’Opera di Roma (www.operaroma.it). La ripresa del grande classico del va in scena da martedì 31 dicembre 2019 a mercoledì 8 gennaio 2020, con l’étoile, i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo, diretto da Eleonora Abbagnato, e ospiti internazionali.

Benjamin Pech, già étoile dell’Opéra di Parigi, primo maître e assistente alla Direzione del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, dopo aver creato diverse coreografie si è confrontato lo scorso anno, per la prima volta, con il riallestimento coreografico del balletto icona della tradizione classica per eccellenza. La sua versione ha registrato i massimi incassi nella storia del balletto in scena al Teatro Costanzi. Protagonisti dell’allestimento sono i solisti del Teatro: l’étoile Rebecca Bianchi, la prima ballerina Susanna Salvi, i primi ballerini Claudio Cocino e Alessio Rezza, i solisti Giacomo Castellana e Michele Satriano. Con loro sono prestigiosi ospiti internazionali: Polina Semionova, prima ballerina presso il Teatro dell’Opera di Stato, Berlino; Amandine Albisson, étoile dell’Opéra di Parigi; Daniel Camargo, guest principal dancer. Al Teatro dell’Opera di Roma Il lago dei cigni fa la sua prima apparizione nel 1937 con la coreografia di Boris Romanov, conoscendo a partire da questo momento una fitta serie di rappresentazioni, sino all’originale versione del coreografo inglese Christopher Wheeldon, proposta nel 2016. Benjamin Pech è in parte fedele alla versione del balletto creata da Petipa e Ivanov, alla quale attingono la maggior parte degli allestimenti successivi, andata in scena il 27 gennaio 1895 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, con l’italiana Pierina Legnani nel ruolo della protagonista. Pech rielabora la drammaturgia con una versione che cancella il mago Von Rothbart, sostituito da Benno, insospettabile amico del Principe Siegfried, che incarna questo ruolo malefico. Benno, geloso e avido di potere, cela le sue reali intenzioni, finge e manipola il Principe per tutto il balletto, e solo alla fine del terzo atto rivela la sua vera natura, quando l’inganno è ormai compiuto. Siegfried crede di ritrovare Odette nei panni dell’ ingannevole Odile, e le promette amore eterno. Il tradimento è il tema centrale della versione di Pech: il tradimento che si compie ad opera di Benno nei confronti del Principe, e del Principe nei confronti di Odette, pur senza volerlo. Eppure alla fine il potere dell’amicizia prevale su tutto.

Durante le prove di ripresa, Benjamin Pech dichiara che: “A distanza di un anno, grazie all’ausilio della tecnologia, ho avuto modo di vedere e rivedere il balletto. Questa presa visione d’insieme, a mente fredda, mi ha permesso di fare piccoli aggiustamenti. Per esempio ho lavorato sulla profondità, rendendola più prospettica, e sulla pantomima, facendola più asciutta e vicina alla modernità. Ho ulteriormente lavorato sulla presenza scenica di Benno, rafforzando la sua duplice natura di amico e traditore. Nel momento della creazione avevo già dato alla compagnia tanto spazio, che ho ampliato. È un balletto pensato per tutti loro con la nostra étoile, i primi ballerini e i solisti. L’étoile Rebecca Bianchi debutterà quest’anno nella mia versione, e sono certo che il suo lirismo e la sua sensibilità conferiranno ad Odette/Odile un profumo unico. La prima ballerina Susanna Salvi, già dallo scorso anno, ha fatto di Odette/Odile qualcosa di molto personale e speciale. Così come il primo ballerino Claudio Cocino, per il suo controllo nelle variazioni lente, si è dimostrato perfetto per questo tipo di lavoro. E poi il primo ballerino Alessio Rezza, grazie alla sua tecnica impeccabile, ha giocato e giocherà con grande maestria la duplicità di Benno. Gli ospiti internazionali di quest’anno sono un vero regalo. Polina Semionova incarna la “russità” di questo balletto, Daniel Camargo la freschezza del giovane principe, Amandine Albisson la mia eredità artistica, il tocco francese immancabile”. Il lavoro di Pech dialoga con un allestimento lussuoso, grazie alle scene raffinate e ai preziosi decori di Aldo Buti, con le luci di Vinicio Cheli. A dirigere l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma è il Direttore Nir Kabaretti, alternato al Direttore Carlo Donadio. L’intero ricavato della vendita dei biglietti della recita pomeridiana del 2 gennaio sarà devoluto al Teatro La Fenice di Venezia.
Ermanno Romanelli

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