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Al Ponchielli di Cremona la Giselle di Dada Masilo

È potente e d’effetto l’inaugurazione della rassegna di Danza 2020 del Teatro Ponchielli (www.teatroponchielli.it), con la Giselle “tribale” di Dada Masilo, in scena sabato 25 gennaio (ore 20.30), che qui rinuncia alle punte di raso per danzare scalza e furiosa nelle campagne africane. Giselle è la quarta reinterpretazione di un classico da parte di Dada Masilo.

Romeo e Giulietta, la sua prima rivisitazione di un balletto classico, risale al 2008, un progetto ambizioso per una coreografa di soli 23 anni; presentato al National Arts Festival in Sud Africa, ha ricevuto il premio “Standard Bank Young Artist Award”, ottenendo enorme successo di critica e pubblico.

Nel 2009 e nel 2010 ha creato, con altrettanto successo, Carmen e Swan Lake. Dal 2012 Swan Lake ha intrapreso il tour europeo ed è stato presentato anche a New York. Nel 2014 arriva Carmen, spettacolo presentato anch’esso in tour internazionali. La Giselle tradizionale racconta di una giovane contadinella che muore di crepacuore dopo aver scoperto che il suo amato è promesso ad un’altra. Le Villi, spiriti femminili che costringono gli uomini a danzare fino alla morte, vorrebbero che Giselle uccidesse il suo amato Albrecht, ma sarà l’amore di Giselle a salvarlo. Nella versione di Dada Masilo, Myrtha, la Regina delle Villi, è un Sangoma (un guaritore tradizionale della cultura africana). Le Villi sono spiriti/antenati che invitano Giselle ad unirsi a loro. Non si tratta di un gruppo di ragazze afflitte, ma di donne morte, straziate dal dolore. Vogliono vendetta. I loro spiriti potranno essere liberi solo se otterranno la morte di chi le ha fatte soffrire. Giselle non perdona. Dopo la sua vendetta, potrà affrancarsi dalla morte e tornare ad essere libera. “Questa creazione”, ha dichiarato la Masilo, “non ha nulla a che fare con il perdono, ma tratta temi come l’inganno, il tradimento, la rabbia e la sofferenza. Ho cercato di creare nuovi movimenti e di spingermi oltre sull’aspetto narrativo. Nel balletto tradizionale, il focus è sui passi di danza, piuttosto che sulla psicologia dei personaggi: Albrecht e Hilarion sembrano solo figure di supporto alla protagonista femminile. Io volevo andare più a fondo, e creare delle Villi che fossero davvero feroci.”
Ermanno Romanelli

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