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Lo Schiaccianoci per ragazzi nella versione di Kader Belarbi

Casse-noisette theatre du capitole foto David Herrero

Secondo un tradizione ormai solidamente affermatasi a partire dagli anni ’50, prima negli U.S.A. poi in Europa, per le feste di fine anno a teatro Schiaccianoci è il titolo d’obbligo. Così anche il Théâtre du Capitole, a Tolosa (www.theatreducapitole.fr), dal 20 al 29 dicembre, propone il suo “Schiaccianoci”, sempre sulla  musica di Petr Il’ic Cajkovskij, certamente, e nella interessante versione creata nel 2017 da Kader Belarbi, direttore della compagnia di balletto.

Il coreografo, spiega il comunicato stampa, ha voluto avventurarsi in questo racconto per condividere una storia da raccontare, di notte, ai suoi figli. In questo allestimento, la distribuzione dei regali di Natale in un vecchio collegio è l’opportunità per i bambini di lasciare la tristezza della vita quotidiana e fuggire nel mondo dei sogni, dove i giocattoli prendono vita e assumono dimensioni umane. Per costruire la propria edizione, Kader Belarbi si è unito al talento dello scenografo Antoine Fontaine, del costumista Philippe Guillotel e del lighting designer Hervé Gary. Alla guida della Capitol National Orchestra è Marius Stieghorst.

“Ho voluto creare questa mia versione”, spiega Belarbi, “perché credo che uno dei fondamenti di un balletto è lavorare secondo una tradizione che si perpetua. È il patrimonio, ma è anche necessario rinnovare il repertorio con una autentica “reinterpretazione” dei grandi balletti con i ballerini di oggi. In questo modo, una compagnia e i titoli rimangono vivi. A mia volta, con lo Schiaccianoci volevo avventurarmi in un mondo meraviglioso, in una dimensione onirica, e condividerli, come farebbe un genitore con i suoi bambini. Nelle fiabe, tutto è magico. Questa è una storia di Natale il cui scopo è divertire, intrattenere, stupire, sognare: è divertimento puro nell’immaginazione dei bambini. Con Antoine Fontaine, per le scenografie, e Philippe Guillotel, per i costumi”, prosegue ancora Belarbi, “ho voluto ritrarre il mondo dei sogni dell’infanzia, con le sue meraviglie. Fontaine si ispira a Méliès e al pop, con il realismo di un vecchio collegio per poi cambiare scenario, e immergerci in mondi oscuri, fra chimere e magie. Guillotel compone costumi che inducono a movimenti anche insoliti, con prolunghe, accessori, protesi, macchine, che trasformano i corpi dei ballerini e i loro gesti di danza, e permettono di reinventare personaggi insoliti”. In felice consonanza con queste scelte artistiche, a Tolosa lo spettacolo si arricchisce di una serie di iniziative parallele, con proiezioni di film nei quai si riecheggiano i temi e lo scenario proposto in teatro, conferenze, corsi e dimostrazioni di classi di danza aperti a tutti.

Ermanno Romanelli

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