Per sostenere ricerca e creazione di nuove opere di coreografe, l’American Ballet Theatre realizza Women’s Movement, e, dall’11 al 16 giugno, al New York Live Arts si tiene WOMEN / CREATE!
Nel cuore pulsante della Grande Mela, WOMEN / CREATE! (www.womencreatedance.org) è un festival il cui titolo, imperativo ed esortativo insieme, indica l’invito creativo, appunto, rivolto a donne impegnate nella coreografia. In questa ottava stagione rispondono all’invito Armitage Gone! Dance, Buglisi Dance Theatre, Carolyn Dorfman Dance, The Francesca Harper Project, Jennifer Muller / The Works, Katarzyna Skarpetowska (con Richmond Ballet, The State Ballet of Virginia), Helen Simoneau Danse. Nomi e titoli si incontrano sullo stesso palcoscenico in una settimana di programmazione, destinata a celebrare la creatività femminile in danza. Negli ultimi sette anni è Jennifer Muller / The Works ad aver curato questo festival, nel quale propone una sua prima mondiale, riunendo importanti coreografe per presentare ogni anno un nuovo programma. Oggi il format del festival è molto bene accettato e riconosciuto, ma sette anni fa era ancora insolito per compagnie affermate condividere una serie di spettacoli presentando propri titoli sulle stesse coordinate. Grazie al successo dell’iniziativa, da quest’anno il festival si espande, e WOMEN / CREATE! presenta sette coreografe in un luogo molto speciale: il New York Live Arts (https://newyorklivearts.org).
Situato nel cuore di Chelsea, New York Live Arts è noto a livello internazionale per gli spazi e le possibilità aperti ad ogni novità nelle Arti, performative e non, dedite all’indagine basata sul corpo. Il centro è un luogo dove “pensiero e movimento incontrano il futuro”, dice il suo direttore, Bill T. Jones, ed offre al pubblico la possibilità di trascendere ogni barriera creativa, conoscere opere d’arte e artisti di grande interesse per il loro rigore concettuale, le capacità di sperimentazione formale, e il loro impegno con temi attinenti la società, la politica e la cultura dei nostri tempi. Al centro di questa fervida operatività c’è proprio lui, Bill T. Jones, direttore artistico, coreografo, ballerino, regista teatrale e scrittore di fama mondiale. “Il nostro è un luogo che riunisce persone per esplorare valori comuni, attraverso incontri e performance dal vivo, capaci di ricordarci la nostra umanità ed elevare lo spirito”, afferma Jones. “Permettiamo la creazione di opere di artisti ad ogni livello: dai talenti emergenti ad artisti di metà carriera che saranno i nostri prossimi grandi maestri. Promuoviamo artisti che partecipano coraggiosamente al mondo delle idee e pongono domande difficili”.
“Le donne coreografe”, secondo Jennifer Muller, “sono state tra i pionieri della danza contemporanea, sin dagli esordi, e WOMEN / CREATE! si riconnette con quelle radici per testimoniare le esperienze, l’impatto e l’originalità delle voci femminili che oggi creano danze secondo un preciso e personale punto di vista, mentre, nello stesso tempo, condividono una sensibilità che unisce movimento e virtuosismi con una forza espressiva capace di muovere la mente e il cuore. Questo nostro percorso esprime esperienze che sono individuali ma condivise con l’intera umanità, ed è ben consapevole delle proprie scelte: è strettamente legato alla contemporaneità ma è destinato a durare nel tempo”.
Una iniziativa simile è organizzata dall’American Ballet Theatre e da ABT Studio Company: Women’s Movement è un progetto pluriennale per sostenere la ricerca, la creazione e la messa in scena di nuove opere di coreografe per l’American Ballet Theatre e l’ABT Studio Company. Ogni stagione, Women’s Movement supporta almeno tre coreografe donne per creare nuove opere: un lavoro è deputato per ABT, uno per ABT Studio Company e un terzo è un work-in-process per i ballerini di ABT o Studio Company. Ogni coreografa lavora con un proprio gruppo di ballerini per un periodo di due-cinque settimane, ricevendo nel frattempo aiuto, indicazioni e feedback dallo staff artistico di ABT. L’ABT Women’s Movement, che ha preso forma nel 2016 come Women Choreographers Initiative, ha sostenuto la prima mondiale di una serie di creazioni: The Gift, di Jessica Lang, e il ritorno di Her Notes, della stessa Lang, nel 2017; ha finanziato nuovi lavori della principal del New York City Ballet Lauren Lovette e di Dana Genshaft, già solista del San Francisco Ballet; un work-in-process della coreografa Pam Tanowitz, con una residenza nel novembre 2017. Nella stagione 2018-2019, la serata di gala inaugurale dell’American Ballet Theatre ha celebratoWomen’s Movement con una serata dedicata alle opere di coreografe: In the Upper Room, di Twyla Tharp, Garden Blue, di Jessica Lang, con nuovi lavori di Claudia Schreier e Stefanie Batten Bland.
Ermanno Romanelli