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A Reggio Emilia i crimini del cuore per Sharon Eyal e Gai Behar

Chapter 3 – Photo by Stefan Dotter for Dior

REGGIO EMILIA – Martedì 5 aprile, alle 20.30, al Teatro Ariosto, per la Stagione di Danza della Fondazione I Teatri Reggio Emilia, va in scena “Chapter 3: The Brutal Journey of the Heart” (Il violento viaggio del cuore), terzo capitolo della “Trilogia dell’amore”, e nuova immersione nell’energia contagiosa di Sharon Eyal e Gai Behar, danzatori e coreografi israeliani, compagni d’arte e di vita, fondatori della Compagnia L-E-V (cuore, in ebraico).

Come i due capitoli precedenti, “The Brutal Journey of the Heart” è un’esperienza totale e fulminante di cinquantacinque minuti; è del tutto impossibile non essere travolti dall’energia contagiosa dei due coreografi, che riescono a trasfigurare l’angoscia dell’amore attraverso una danza furiosamente sensuale.

È questa una nuova immersione nelle relazioni, nelle dinamiche dei sentimenti, nello strazio del dolore, nella paura dell’abbandono, nel vuoto degli addii, stati d’animo sempre racchiusi nel cosmo del suono live di Ori Lichtik. I danzatori che interpretano il “furioso” spettacolo sono: Clyde Emmanuel Archer, Keren Lurie Pardes, Rebecca Hytting, Darren Devaney, Alice Godfrey, Guido Dutilh. Le luci sono di Alon Cohen, mentre l’atmosfera sensuale della danza è esaltata dai magnifici, intriganti costumi di Maria Grazia Chiuri, head designer di Christian Dior Couture.

È uno spettacolo che la stessa coreografa consiglia di vedere “spalancando gli occhi, drizzando le orecchie, aprendo i cuori”. Negli ultimi 12 anni dalla sua fondazione, la Compagnia L-E-V, si è esibita in più di 200 spettacoli in tutto il mondo, tra cui Joyce Theatre – NYC, Sadler’s Wells – Londra, Montpellier Danse Festival, Montpellier, Julidans, Amsterdam.

Accanto al lavoro con L-E-V, Sharon Eyal e Gai Behar ricevono regolarmente commissioni da compagnie esterne, tra queste il Nederlands Dans Theater, per la quale hanno creato Sara, Bedroom Folk, Feelings e Salt Womb, e il Royal Swedish Ballet, con Half-Life.

Sharon Eyal, come danzatrice della Batsheva Dance Company, è stata per lungo tempo la musa del coreografo Ohad Naharin. Alla Batsheva, ha lavorato poi come direttore artistico associato, e successivamente come coreografa residente. Nel 2013 ha fondato a Tel Aviv la propria compagnia L-E-V, assieme al compagno Gai Behar. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera, tra cui il prestigioso Premio Fedora nel 2017.

Lo spettacolo è coprodotto da Sadler’s Wells, Ruhrtriennale, Christian Dior Couture, Julidans, Montpellier Danse, Torinodanza Festival, Carolina Performing Arts, Bold Tendencies, Young. Con il contributo dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata d’Israele in Italia.
Ermanno Romanelli

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