Tornano i leggendari MOMIX con la fantasia e il brio di “Alice”

Dal 12 febbraio sino all’1 marzo tornano a Roma i componenti dei MOMIX, la leggendaria compagnia americana che quest’anno festeggia i 40 anni di attività. In scena “Alice”, l’ultimo lavoro che porta la firma di Moses Pendleton.

Ispirato alla favola di Lewis Carroll, reinventando con stupore e fantasia la storia della piccola Alice. Pendleton è l’unico coreografo ad essere Accademico, dal 2012, dell’Accademia Filarmonica Romana, a riprova dell’ultratrentennale collaborazione fra l’artista americano, l’istituzione romana e il teatro capitolino. Lo spettacolo si inserisce nell’ambito delle Giornate della Danza della Accademia Filarmonica Romana e Teatro Olimpico; dopo Roma, toccherà le città di San Donà di Piave (3-5 marzo), Thiene (7, 8 marzo), Torino (11-15 marzo) e Milano (18 marzo-5 aprile).

Carismatico creatore e direttore artistico della compagnia, Pendleton propone uno spettacolo che si ispira alla celebre fiaba di Carroll, “Alice nel Paese delle Meraviglie”. La vera Alice ha spinto Carroll, un timido professore di matematica dell’epoca vittoriana, a scrivere il suo fantastico racconto di avventure clandestine per lei, quando aveva solo 10 anni. Questo piccolo racconto, protagonista la stessa Alice, una bimba sperduta in un universo fantasmagorico,è familiare adesso alla maggioranza dei bambini e degli adulti del mondo. Grazie alla fantasia, al brio e anche per il suo cast di personaggi di contorno, dal coniglio bianco al cappellaio matto e la implacabile regina di cuori, il coreografo più immaginifico del mondo ha scelto così di infilarsi nella tana del coniglio, in un mondo magico dove il corpo umano si trasforma e niente è ciò che appare. “Vedo Alice come un invito a inventare, a fantasticare, a sovvertire la nostra percezione del mondo, ad aprirsi all’impossibile. Il palcoscenico è il mio narghilè, il mio fungo, la mia tana del coniglio”, racconta Pendleton, creatore come Carroll di mondi simili a sogni, popolati spesso da creature strane e stravaganti. La storia di Alice per MOMIX è una storia piena di immagini e di logica assurda, un’opportunità per scoprire fin dove arrivi la fantasia della compagnia americana, che con questo spettacolo tenta sentieri ancora inesplorati nella fusione fra danza, luci, costumi, proiezioni.

Nel 2020 i MOMIX celebreranno l’importante traguardo del 40° anno di vita, ma come racconta Moses Pendleton, fondatore della compagnia, “celebriamo anche il primo anniversario di Alice da quando ha avuto la sua prima mondiale a Roma proprio un anno fa. Ci piace poter festeggiare con il pubblico romano, l’Accademia Filarmonica Romana e il Teatro Olimpico, sia la storia della compagnia sia che ‘Alice’ abbia compiuto un anno”. Sebbene non siano stati apportati cambiamenti sostanziali, dalla prima mondiale ad oggi è stato fatto un grande e costante lavoro di rifinitura. “Il cast è rimasto lo stesso – prosegue Pendleton -, quindi ognuno dei ballerini ha avuto un anno per approfondire i propri ruoli, sentirsene più sicuri e trovare nuovi modi di affrontare ogni momento dello spettacolo. Nulla è mai considerato ‘finito’ in MOMIX. Dico sempre ai ballerini alla chiusura di ogni sipario che è stata una grande performance che merita ulteriori prove, per rendere lo spettacolo un’esperienza migliore a tutto tondo. La premiere non è un punto di arrivo, per me, ma piuttosto l’inizio del processo evolutivo di una creazione”.

Pendleton è convinto che, per coloro che hanno già apprezzato Alice lo scorso anno, vederlo di nuovo porterà ulteriori sorprese e divertimento. “L’ho visto probabilmente più di duecento volte e continuo a scoprire nuovi dettagli ad ogni rappresentazione – racconta -. Consiglio vivamente a chi l’ha già visto di ritornarci, mentre coloro che lo vedranno per la prima volta avranno il piacere di assistere a uno spettacolo maturato in un anno di vita. La compagnia è grata all’Accademia Filarmonica Romana e al Teatro Olimpico di ospitare nuovamente ‘Alice’ e si augura tre settimane di successo!”. Info: Filarmonica Romana: 06 3201752, filarmonicaromana.org

Ermanno Romanelli