Notizie di danza in Italia e all’estero, per danzatori, insegnanti e appassionati

Monjour, un cartoon contemporaneo con lo humour di Silvia Gribaudi

Silvia Gribaudi “MonJour” foto Andrea Macchia

VICENZA – Sabato  5 marzo,  alle 20:45, al Teatro Comunale di Vicenza, va in scena il primo appuntamento per Danza in Rete Festival_Vicenza – Schio, promosso da Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e da Fondazione Teatro Civico di Schio: “Monjour”, nuova creazione di Silvia Gribaudi.

Silvia Gribaudi “MonJour” foto Andrea Macchia

Programmato nell’ambito della rassegna Danza al Ridotto, lo spettacolo andrà in scena al Teatro Comunale di Vicenza in Sala Maggiore, per ragioni di allestimento e per il vasto seguito della Gribaudi, da sempre impegnata a contrastare, smentire, negare il body shaming, il proprio, e a mostrare l’insostenibile pesantezza di un corpo fatalmente molto obeso, in situazioni che si vorrebbero, magari, dense di ironia, con ipotetici riferimenti culturali che dovrebbero far riflettere, divertendolo, lo spettatore.

“Monjour”, produzione dell’Associazione culturale Zebra, musiche di Nicola Ratti e Gioachino Rossini, vede Silvia Gribaudi impegnata nelle vesti di autrice, coreografa e interprete, con la consulenza drammaturgica di Matteo Maffesanti e con Francesca Ghermandi a firmare i disegni che animano la scena. I performer in palcoscenico sono Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Silvia Gribaudi, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren. La creazione, che ha debuttato a Torino Danza 2021, è stata selezionata per la NID Platform 2021.

Silvia Gribaudi “MonJour” foto Andrea Macchia

“Monjour”, come riportano le note di regia, è un lavoro creato in più fasi, “nato nel 2019, si è messo in discussione nel 2020 ed è rinato nel 2021”, per concludere un percorso biennale condotto fra le valli di montagna e la città nell’ambito del progetto europeo Alcotra Corpo Links Cluster (il saluto del titolo richiama la consuetudine del saluto in montagna). Il concept della nuova creazione indaga il rapporto tra corpo e comicità, tra disegno ed estetica, che si attiva nel reciproco scambio tra spettatore e artista. La performance non è solo danza, ma molto di più: è un “cartoon contemporaneo”, animato dai disegni pop dell’artista Francesca Ghermandi, uno spettacolo fatto di corpi in carne ed ossa, guidati dall’ironia, cifra stilistica inconfondibile e ampiamente consumata dell’autrice, che guiderà la performance dalla platea. Sul palco ci saranno, funambolici interpreti, un attore/clown, due acrobati circensi e due danzatori a dialogare con lei.

Silvia Gribaudi “MonJour” foto Andrea Macchia

Nel corso della performance ricorre una dedica costante: “It is for you!”, è per te, spettatore, ogni azione, ogni celebrazione, anche quando c’è silenzio o il ritmo della relazione subisce distanze forzate, come durante la pandemia. Nel silenzio fanno eco queste parole che contengono alcuni di quegli interrogativi filosofici che da sempre assillano i teatranti e il loro pubblico, e che qui hanno indirizzato la ricerca artistica: quale verità è contenuta nel donarsi dei performer davanti al pubblico? Quanto è reciproca l’azione e quali sono le disparità di potere in campo? Quale necessità lega spettatori e performer e, su un livello ancor più generale, quale responsabilità ci prendiamo tutti per continuare ad esistere insieme?

Con la consueta ironia travolgente, Gribaudi mette a nudo la relazione tra i due poli della creazione artistica, artista e spettatore, ricordando l’importanza ineludibile della dimensione fruitiva. Se è vero che non esiste arte senza pubblico, è altrettanto vero che gli spettatori hanno una responsabilità fondamentale, di cui è bene che siano sempre consapevoli: questo il senso della dedica ricorrente.

L’atmosfera emanata dal palco è gioiosa, di leggerezza, di festa, un clima a cui contribuiscono in modo significativo i disegni ispirati alla pop art, proiettati in video sulla parete di fondo, che acquisiscono una parvenza di tridimensionalità e diventano una presenza fondamentale all’interno dello spazio scenico grazie alla costante interazione con i performer. Se la danza, nello specifico, ogni forma o tecnica significativa di danza è di fatto esclusa, è gioiosa l’atmosfera, e importanti i temi proposti: grazie all’ennesima puntata della sua “danza umoristica”, ancora una volta Gribaudi vuole lasciare il segno con “Monjour”, un lavoro dedicato ad una platea che ha un patto segreto con chi danza, e che riesce a mettere in atto un nuovo modo, forse più consapevole, di ritrovarsi.

Silvia Gribaudi “MonJour” foto Andrea Macchia

Alla fine dello spettacolo al Teatro Comunale di Vicenza sabato 5 marzo è previsto l’incontro con l’artista, condotto da Giulia Galvan, audience developer. Quindi sicuramente esperta di qualche cosa che ancora non sappiamo, ma che saremo lieti di scoprire. Se possibile.
Info sul sito www.tcvi.it
ER

L'ultime da Spettacoli

Torna in CIMA