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Da Nord a Sud il tour in 18 teatri della Parsons Dance Company

foto Andrew Eccles

ROMA – Torna nello Stivale per l’ennesima volta, pronta a riempire di pubblico ben 18 teatri, da Nord a Sud, la David Parsons Dance Company, guidata dal suo polivalente fondatore e direttore, anche performer e didatta.

Parsons, formatosi con la Paul Taylor Dance Company, e New York City Ballet, Berlin Opera e The White Oak Dance Project, fondato da Mikhail Baryshnikov e Mark Morris, come coreografo ha creato per la Parsons Dance più di 80 lavori; altre commissioni le ha ricevute da American Ballet Theatre, New York City Ballet, Alvin Ailey American Dance Theater, Batsheva Dance Company, Spoleto Festival e Het Muziektheater ad Amsterdam, solo per citarne alcune.

Da noi la compagnia americana ha sempre trovato platee più che entusiaste di rivedere magari sempre gli stessi titoli (solo in parte); questi sono comunque danzati da ballerini che, pur diversi negli anni, sono eternamente belli, giovani, plasmati da doti e tecniche più acrobatiche che espressive, caricati a molla (così sembra) dalla identica gioia di vivere e da un dinamismo che può essere solo Made in U.S.A.

foto Andrew Eccles

La prima battuta del tour è al Teatro Olimpico di Roma (www.teatroolimpico.it), da martedì 8 fino al 13 novembre, per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana. Le date di novembre sono così distribuite: 17, San Severo (FG), Teatro Verdi; 18, Brindisi, Teatro Verdi; 19, Bari, Teatro Team; 25-27, Milano, Teatro Arcimboldi;  29, Genova, Politeama Genovese; 30, Torino, Teatro Colosseo. Gli appuntamenti di dicembre: 2, Como, Teatro Sociale; 3, Vicenza, Teatro Comunale; 4, Padova, Gran Teatro Geox; 5, Trieste, Politeama Rossetti; 6, Cremona, Teatro Ponchielli; 7, Bologna, EuropAuditorium; 9, Ferrara, Teatro Comunale; 10, Bergamo, Creberg Teatro; 13, Assisi, Teatro Lyrick; 15, Legnago, Teatro Salieri; 16-18, Mestre, Teatro Toniolo.

Nel repertorio sono incluse coreografie originali, consolidate ed esaltate dal gioco di luci del lighting designer Howell Binkley, e due nuove coreografie,  al debutto nel tour italiano: The Road, storia di un viaggio, mostrato visivamente dai ballerini che, per la maggior parte del pezzo, si muovono da un lato all’altro del palco creando un flusso continuo di movimento. Parsons ha ideato la coreografia sulle note di celebri canzoni di Yusuf/Cat Stevens.

Balance of Power è un assolo che Parsons ha creato in collaborazione con il compositore/percussionista italiano Giancarlo De Trizio. “Ogni movimento di Zoey Anderson, la ballerina protagonista del brano”, dice Parsons, “anche solo un battito di ciglia, ha un suo corrispettivo sonoro, perfettamente accordato a uno specifico suono di batteria: un ottimo modo per evidenziare i movimenti di un solo ballerino in rapporto ai ritmi delle percussioni”.

Al Teatro Olimpico, con le novità, per  completare lo spettacolo, sono tre titoli visti e rivisti ovunque, ma sempre assai appetiti dal pubblico italiano: Shining Star, su musiche degli Earth, Wind & Fire,  creata da Parsons per Alvin Ailey American Dance Theater nel 2004, descritta dal New York Times come “una danza di gruppo elegante, divertente e sexy”; The Envelope, che, ideata nel 1984 sulle musiche di Gioachino Rossini, mette in scena la stravagante storia di una lettera rispedita in continuazione al mittente per quanto questi cerchi di liberarsene; e Caught, elettrizzante assolo del 1982, una fusione di arte e tecnologia sulle musiche di Robert Fripp. Grazie a un gioco di luci stroboscopiche, crea l’illusione che il ballerino possa contrastare la forza di gravità e librarsi a mezz’aria; il pezzo è tra le coreografie più acclamate di David Parsons.

 Ermanno Romanelli

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