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La Coppél-i.A. di Maillot per i Ballets de Monte-Carlo

COPPEL-I.A – foto in prova di Alice Blangero

Dal 27 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020, la Salle des Princes del Grimaldi Forum, a Montecarlo, ospita il momento centrale della stagione coreografica dei Ballets de Monte-Carlo (www.balletsdemontecarlo.com).
La compagnia presenta un grande classico del repertorio: “Coppél-i.A.”, creazione mondiale, su una partitura musicale inedita, di Jean-Christophe Maillot, regista e coreografo e dal ’93 direttore della compagnia, che così firma il ritorno alla narrazione di grande formato. Questo allestimento impone una serie di domande strettamente legate a temi di attualità, ovvero una riflessione sulla ricerca del partner ideale in una società tecnologicamente avanzata. Nel momento in cui l’amore irrompe nella vita di due giovani, arriva un essere artificiale a mettere in dubbio ciò in cui i due credevano, ed entrambi fanno una scoperta che rimanda ad un  interrogativo immediato: è ancora l’essere di carne che ci è familiare? Oppure è un essere diverso quello che può mettere in discussione la nostra appartenenza alla razza umana? L’intelligenza artificiale offre alla coreografia un motivo interessante da affrontare le relazioni umane, per la sensazione che avvertiamo, nel momento in cui entriamo in contatto con essa, di non avere più il pieno controllo del nostro corpo, della nostra vita o delle nostre scelte. Il personaggio protagonista di questo balletto è esattamente questo: un essere artificiale che ci invita a riflettere sulle relazioni e le emozioni che ci collegano come individui. L’altra domanda che il balletto ci pone è se arriveremo un giorno ad avere dei ballerini artificiali. La risposta non può essere fornita in questo nostro tempo, ma bisogna certamente considerare che la ricerca del ballerino o della ballerina ideale è un vecchio sogno del coreografo che lo avvicina a Coppélius; e anche lui, che si dispera per trovare l’essere perfetto, è, per Maillot, un personaggio toccante, ed ha un ruolo centrale in questa versione di Coppél-i.A. Che musica era necessaria per costruire questa visione di Coppél-i.A.? Serviva una partitura in grado di mettere in prospettiva le emozioni dei personaggi, come la musica da film è al servizio della recitazione e della trama. Si è così imposta la scelta di una partizione ibrida che porta da un lato sequenze scritte originali di Bertrand Maillot e dall’altra rielaborazioni dello spartito di Leo Delibes, la cui struttura armonica iniziale è stata modificata attraverso elaborazioni audio e strumenti virtuali. La scenografia e i costumi dello spettacolo sono di Aimée Moreni, le luci di Jean-Christophe Maillot e Samuel Thery, la drammaturgia di Jean-Christophe Maillot e Geoffroy Staquet.
Ermanno Romanelli

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