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Intervista agli studenti del DIP Dance Intensive Programme

Intervista agli studenti del DIP Dance Intensive Programme che hanno superato lo scorso anno l’audizione d’ingresso al Codarts e da settembre sono a Rotterdam.

Il DIP Dance Intensive Programme è un percorso pre-universitario per entrare alla Codarts di Rotterdam (Università Pubblica Olandese) e alla ZHdK BA Contemporary Dance di Zurigo (Università Pubblica Svizzera). Il corso è annuale oppure biennale a seconda dell’età e prevede lezioni giornaliere di tecnica classica,
contemporanea, improvvisazione, composizione, floor work, workshop, laboratori coreografici, repertorio contemporaneo, lingua inglese. Tre ore giornaliere di studio dal lunedì a Venerdì abbinate a seminari
intensivi. Preparazione per le audizioni. Per ragazzi e ragazze di età compresa tra i 15 ai 20 anni. La prossima audizione sarà il 17 maggio 2020

Cominciamo da TOMMASO ZUCHEGNA

Come sono stati questi primi mesi al Codarts?

Bene, mi trovo davvero benissimo! All’inizio, naturalmente, era tutto più semplice, le giornate erano più leggere… adesso, che abbiamo cominciato a studiare il repertorio Graham, le giornate vanno dalle 9 alle 6. Può sembrare molto, ma è stato tutto molto facile, sia entrare nel ritmo del corso che stringere amicizie; soprattutto le attività delle special week ci hanno aiutato a conoscerci e a espandere i nostri orizzonti come artisti, trattando di molto altro oltre che alla danza: visual art, disegno, anche solo raccontare di noi e del nostro background è stato davvero interessante!

É stato utile il DIP per affrontare questa esperienza?

Sì, in particolare perché ti proietta già nella logica di un accademia… anche se lì lo scopo è prepararti per un’audizione, quindi sei molto più curato singolarmente; in realtà qui è tutto molto più leggero, non c’è quella pressione. Il passaggio dal DIP al Codarts per me è stato come passare da un trampolino di lancio, ad un altro trampolino molto più alto… l’obbiettivo diventa entrare in una compagnia, e quello è un processo molto più complicato: qui ti aiutano a sviluppare il tuo movimento, la tua unicità.

ALBERTO ALBANESE

Come ti trovi al Codarts?

Molto bene, è un’esperienza pazzesca. Siamo stati introdotti ad un mondo completamente nuovo, che non riguarda solo la danza nello specifico, ma ti fa crescere come persona. Anche se non sarò un ballerino, alla fine, questo è qualcosa che ti arricchisce, e sarò stato felice di aver frequentato il Codarts in ogni caso. Anche avere la possibilità di lavorare con moltissimi ospiti diversi è davvero interessante, ti apre la mente su tutte le visioni diverse che ogni ballerino ha sulla danza; c’è chi si ispira alle cose più semplici e quotidiane, chi invece si guarda dentro prima di ogni movimento… anche chi non si muove eppure sta ancora ballando. Studiare qui è qualcosa che auguro davvero a tutti, è l’esperienza di vita più bella che potrei immaginare.

É stato utile il DIP?

Certo! Il DIP ti dà la base, soprattutto dal punto di vista tecnico, ma comunque ti dà tutto quello che ti serve per poter affrontare un’esperienza come questa. Io gli devo davvero tutto… prima odiavo la danza contemporanea, non ne vedevo il senso: mi ha aperto un mondo nuovo, un nuovo modo di muoversi, un mare di possibilità.

GIULIANA SOLLAMI

Com’è questo primo anno al Codarts?

Io ho scoperto una realtà completamente nuova, strana ma al contempo molto interessante. Arrivando a contatto con cose molto diverse da ciò a cui ero abituata, è stata un po’ una sfida con me stessa, e ho vinto! La principale caratteristica di questa scuola è come ti spinge a scoprire la tua creatività… capisci che, una volta conseguito il diploma, sarai formato in un certo modo, come un ballerino completo.

Quanto ritieni che il DIP ti abbia preparato a tutto questo?

Venendo da un’impostazione totalmente classica, con soltanto due lezioni di contemporaneo a settimana, direi che è stato indispensabile! Questo è uno stile che mi è sempre piaciuto, perciò ho deciso di studiarlo più a fondo, e il DIP mi ha fatto trovare la mia strada. Non avrei potuto chiedere di più agli insegnanti, che alla fine mi hanno aiutato a realizzare il mio sogno, che era venire a studiare qui al Codarts.

CARLOTTA BROGI

Come ti trovi in questo primo anno al Codarts?

Beh, all’inizio è stato un po’ complicato, sia per la lingua che per la diversa visione della danza rispetto a quella a cui ero abituata. Qui c’è proprio una diversa concezione del lavorare con sé stessi, con il proprio corpo, la propria persona… è un tipo di studio molto più interno, si lavora con le proprie emozioni, i pensieri, le proprie esperienze. Non è stato facile entrare in connessione con tutte queste cose, ma adesso che sto cominciando a capire il meccanismo è stupendo!

É stato utile il DIP per questo passaggio?

Certo che sì! Io venivo da un tipo di studio principalmente classico, ed è solo grazie al DIP che sono riuscita a capire davvero il mio movimento contemporaneo; mi ha anche insegnato a credere in me stessa e nelle mie capacità come ballerina. Il consiglio che potrei dare a tutti è di darsi tempo; darsi tempo e credere in sé stessi, perché questo è quello che mi ha aiutato a fare questo grande salto.

Beatrice Castaldo

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